Il fascista Bolsonaro nega ancora il virus: "Le restrizioni? Roba da dittatura"
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Il fascista Bolsonaro nega ancora il virus: "Le restrizioni? Roba da dittatura"

Il presidente del Brasile contro le misure per il Covid: "Sempre più persone perdono il lavoro. Divieto di culto, coprifuoco ed espropriazioni sono un'immagine del comunismo"

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13 Aprile 2021 - 10.35


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Come se non basta la sua campagna scellerata anti-vaccini e le sue misure inesistenti per un Brasile sempre più allo sbando per il Coronavirus, il mezzo dittatore fascio-negazionista Bolsonaro ne inventa un’altra delle sue: le restrizioni imposte contro il coronavirus come il comunismo e le dittature.

“Oggi ti danno modo di capire cos’è il comunismo e qual è il prototipo dei dittatori quelli che decidono il divieto di culto, il coprifuoco, l’espropriazione di beni immobili, le restrizioni alla circolazione”, ha scritto il presidente, in un post sul suo profilo Facebook.

Nel suo messaggio Bolsonaro, che ha sempre rifiutato le restrizioni nonostante la criticità della situazione sanitaria, ha sottolineato che le misure implicano che “sempre più persone perdono il lavoro” e che “il caos bussa alle porte dei brasiliani “. Poi ha aggiunto: “Chiedetevi cosa può fare ciascuno di noi per il Brasile e la sua libertà”. Spiegando che “nei momenti difficili bisogna unire le forze e non offendere chi può essere decisivo nel salvataggio”.

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Il presidente brasiliano ha pubblicato questo messaggio qualche giorno dopo l’ordine, da parte della Corte suprema federale, di aprire una commissione parlamentare per indagare su possibili crimini commessi dal governo nella gestione della crisi sanitaria.

Intanto, è polemica per una conversazione privata avuta domenica con il senatore Jorge Kajuru, suo alleato, al quale il presidente chiede di indagare sulla condotta di governatori e sindaci nella gestione della sanità poiché teme che la commissione preparerà “un rapporto sporco”.

Una nuova parte della conversazione è stata diffusa ieri e, in essa, Karaju dice che non parteciperà alla commissione, contrariamente a quanto chiesto dal presidente, che teme a questo punto che si rafforzi il ruolo del senatore dell’opposizione Randolfe Rodigues.

Nell’audio si sente: “Se non partecipi, Randolfe Rodrigues parteciperà e inizierà a rompere le palle, quindi dovrò battere quella m…”.

Rodrigues, promotore della commissione d’inchiesta, ha commentato: “La violenza è solitamente una via d’uscita per i codardi che hanno molto da nascondere”.

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E, mentre iniziano le indagini, il Brasile ieri ha superato i 13,5 milioni di casi avvicinandosi ai 355.000 morti per Covid.

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