Dieci anni fa l'inizio della guerra in Siria: un orrore infinito che non possiamo più tollerare
Top

Dieci anni fa l'inizio della guerra in Siria: un orrore infinito che non possiamo più tollerare

Il 15 marzo 2011 cominciava uno dei più grandi conflitti civili con conseguente crisi umanitaria. Da quel giorno provocati 5,5 milioni di profughi

Guerra in Siria
Guerra in Siria
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Marzo 2021 - 10.06


ATF

Una delle guerre civili e delle crisi umanitarie più drammatiche della recente storia dell’umanità iniziava il 15 marzo del 2011 in Siria, in seguito alle prime dimostrazioni pubbliche contro il governo centrale della Repubblica araba di Siria.

Le manifestazioni del 15 marzo 2011 sono nate, la prima nella città di Daraa, nell’ampio contesto delle primavere arabe, quando una parte della popolazione siriana si è sollevata contro la famiglia Assad e il governo seguendo l’esempio delle proteste in Tunisia, Egitto e dell’inizio della ribellione in Libia.

La durissima repressione delle manifestazioni, le migliaia di arresti, le torture e le morti degli arrestati, nel tentativo del governo di riportare la calma e sedare le rivolte, non scoraggiarono i manifestanti e i critici del regime, anzi dando loro ancora più forza e portando alla nascita di numerose forme di resistenza.

Oggi, la Siria è un Paese frammentato e completamente da ricostruire, dilaniato da una guerra civile ancora in corso divenuta una guerra per procura di interessi internazionali diversi, con innumerevoli attori sul campo e la peggiore crisi umanitaria dal secondo dopoguerra.
Un Paese che negli ultimi 10 anni è passato attraverso i bombardamenti e il radicalismo religioso, il conflitto continuo e la speranza della ricostruzione, dilaniato non solo nell’economia e nell’urbanistica ma anche dal punto di vista della società.

Leggi anche:  Cronaca di una sera d'angoscia per guerre mai così vicine

A partire dal 2014 un’area vastissima a cavallo tra Siria e Iraq è stata controllata, militarmente e politicamente, dallo Stato Islamico, che ha istituito un califfato con capitale nella città di Raqqa.
Attualmente l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, stima che ci siano 5,5 milioni di profughi siriani in giro per il mondo, la maggior parte in Turchia, e un numero ancora di più alto di sfollati interni al Paese levantino.

Un numero altissimo di persone, perlopiù con un alto tasso di scolarizzazione, che ha acceso una crisi nuova per l’Europa, quella dei migranti.

Crisi aggravatasi con l’aggravarsi anche di altri scenari, in particolare nell’Africa subsahariana.

Il decimo anniversario della guerra civile siriana vede Bashar al-Assad ancora saldamente al potere, afflitto dal Covid-19 (attualmente è in isolamento con la moglie nel palazzo presidenziale a Damasco), e il partito Baath ancora preponderante nella vita politica della Siria.

 

Native

Articoli correlati