La prima intervista dello sciamano QAnon: "Volevo solo riportare Dio in Senato"

Jacob Chansley noto anche come Jake Angeli è tornato a parlare dopo l'arresto dopo l'assalto a Capitol Hill: "Le nostre azioni non erano un attacco al paese"

Lo "sciamano" Jake Angeli
Lo "sciamano" Jake Angeli
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4 Marzo 2021 - 20.30


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Un idiota se non fosse che grazie a tanti idioti come lui ci sono scappati 5 morti e molti hanno avuto brutte conseguenze psicologiche.

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“Volevo solo riportare Dio in Senato”. Così si è giustificato oggi Jake Angeli, lo ‘sciamano di QAnon’, nella sua prima intervista dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, di cui è stato uno dei protagonisti. “Volevo portare la divinità, riportare Dio in Senato. Ho cantato una canzone. Ciò è parte dello sciamanesimo, si tratta di creare buone vibrazioni in un luogo sacro”, ha detto alla Cbs il 33enne, il cui vero nome è Jacob Chansley.
Lo sciamano, che è stato arrestato e rischia una condanna carceraria, si è mostrato pentito. Chiedo alla gente di “essere paziente con le persone pacifiche che, come me, hanno difficoltà a riunire i pezzi di quello che ci è accaduto, è accaduto attorno a noi e a causa nostra”.

Le nostre azioni “non erano un attacco al paese”, ha proseguito, dicendo di rimpiangere di

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aver ritenuto che fare irruzione nel Campidoglio fosse “accettabile”.
Immortalato mentre si sedeva sullo scranno del vice presidente Mike Pence al Senato, con il volto dipinto e un copricapo di pelliccia e corna di bisonte, il pittoresco sciamano è diventato uno dei simboli dell’attacco al Congresso. Chansley si diceva seguace della teoria complottista Qanon. Fra i primi ad essere arrestato, ha prima chiesto la grazia a Donald Trump, poi ha dichiarato, tramite i suoi legali, che era convinto di “rispondere legalmente” alla chiamata dell’ex presidente, che aveva usato i social per spingere l’opinione pubblica a chiedere a teorie complottistiche.

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