La Lega potrebbe votare il Recovery a Bruxelles: ma dipende dall'incontro con Draghi
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La Lega potrebbe votare il Recovery a Bruxelles: ma dipende dall'incontro con Draghi

Il leghisti si erano astenuti in commissione ai tempi del governo Conte e adesso pensano a procurarsi il patentino europeista ma solo se metteranno lo zampino nel governo

Salvini e Borghi
Salvini e Borghi
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8 Febbraio 2021 - 18.54


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Da sovranisti a europeisti? Parlamentari, economisti e tecnici della Lega sono al lavoro in queste ore in vista del voto sul Recovery Fund previsto per domani sera. La Lega, che si astenne sul documento in commissione ai tempi del governo Conte, attende l’incontro col professor Draghi previsto per domani prima di prendere la decisione definitiva”. 
E’ quanto trapela da fonti della Lega di Bruxelles.
“Se invece dell’austerity praticata in passato si passasse ad una fase di investimenti, di crescita e di rilancio economico, senza aumento di tasse ma liberando energie e risorse in ambito pubblico e privato, lo scenario cambierebbe completamente”, sottolineano le stesse fonti leghiste.
“Un conto era il silenzio del precedente governo, che non ha coinvolto nessuno nella stesura del Recovery, altro sarebbe un piano di investimenti, crescita e sviluppo condiviso col Paese, che permetta di superare le politiche di tagli e austerità che tanti danni hanno provocato”, è il ragionamento del partito di Salvini.
La realtà è diversa: voteranno sì o no solo in base alle loro convenienze. Se staranno dentro il governo e metteranno lo zampino sì, altrimenti no. E questo la dice lunga sui nobili ideali leghistti

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