Covid, la Cina sta estendendo l'uso dei tamponi anali per i pazienti più ad alto rischio
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Covid, la Cina sta estendendo l'uso dei tamponi anali per i pazienti più ad alto rischio

La popolazione cinese però, oltre all'inevitabile ironia, non ha preso molto bene la novità. La Cina ha già delle procedure estremamente rigide per evitare un nuovo diffondersi del contagio

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27 Gennaio 2021 - 17.52


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In Cina si è cominciato a utilizzare i tamponi anali per testare le persone ad alto rischio di contrarre il Covid-19. Secondo Li Tongzeng, medico dello Youan Hospital di Pechino, “il test anale può aumentare il tasso di rilevamento delle persone infette” poiché le tracce del virus rimangono più a lungo nel canale anale che nel tratto respiratorio. 
Secondo quanto ha spiegato l’emittente televisiva statale cinese, le autorità sanitarie non avrebbero intenzione di fare un uso esteso della pratica del tampone anale, come avviene per le altre tipologie di tampone. 
La popolazione cinese però, oltre all’inevitabile ironia, non ha preso molto bene la novità. La Cina ha già delle procedure estremamente rigide per evitare un nuovo diffondersi del contagio, che prevedono 14 giorni di quarantena obbligatori dopo ogni ingresso nel apese e altri 14 giorni di osservazione domiciliare. Questo avviene anche se il test effettuato all’estero (obbligatorio) risulta negativo. 

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