Il capo del Pentagono alla fine ammette: "L'F-35 è un aereo di m***a"
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Il capo del Pentagono alla fine ammette: "L'F-35 è un aereo di m***a"

L'attuale ministro della difesa Miller: "Non vedo l'ora di lasciare questo lavoro". Gli F35 sono costati da 82 a 103 milioni

Christopher Miller, capo del Pentagono
Christopher Miller, capo del Pentagono
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16 Gennaio 2021 - 15.51


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Dopo mesi di polemiche, la mazzata sugli F35 arriva proprio dai più accaniti sostenitori.

Hanno fatto infatti scalpore le parole di Christopher Miller, l’attuale ministro della Difesa ad interim, che tra quattro giorni lascerà il suo incarico.

Se la stampa Usa si sofferma sull’affermazione dell’attuale capo del Pentagono, “non vedo l’ora di andarmene”, segnale di una ormai acclarata disaffezione per l’attuale Amministrazione, a preoccupare gli alleati occidentali di Washington dovrebbero essere i suoi commenti sul caccia multiruolo F-35, definito “un aereo di m… “.

Il tutto, per un costo unitario che varia, a seconda delle diverse versioni, da 82 milioni a 103 milioni di dollari ad aereo.

Tutto nasce dalla trascrizione di una chiacchierata informale avvenuta giovedì con i cronisti, resa pubblica dal dipartimento della Difesa.

Di ritorno da un viaggio in Nebraska, Tennessee e Colorado, l’attuale numero uno del Pentagono si è lasciato andare ad una serie di commenti sopra le righe.

A Miller viene chiesto proprio dell’F-35, il programma militare più costo della storia, che tra i Paesi costruttori (attraverso Leonardo) e utilizzatori conta anche l’Italia.

“Beh…. non vedo l’ora di lasciare questo lavoro, credetemi”, è stata la sua premessa.

Poi, quella che è sembrata una bocciatura senza appello del nuovo caccia: “Abbiamo creato un mostro, ma questo lo sapete”. Il capo del Pentagono è sembrato poi abbandonare del tutto i freni inibitori. “Ieri stavo parlando con un tenente colonnello, o colonnello, gli ho chiesto, ‘su cosa vola?. Mi ha detto, ‘F-35’, gli ho risposto, ‘quello è un pezzo di… e lui… si è messo a ridere, e io gli ho detto, ‘no, seriamente, me ne parli”, è la trascrizione delle sue parole con i cronisti.

Un altro commento di Miller che ha fatto alzare più di un sopracciglio a Washington, è quello in risposta alla domanda di un altro giornalista che gli chiedeva cosa ne pensasse delle attività ostili della Russia.

“Buon per loro”, la replica dell’uomo che al momento è ancora a capo delle forze armate più potenti del Pianeta.

Un funzionario della Difesa si è subito affrettato a precisare che il ministro “usa spesso un linguaggio informale e spiritoso con i giornalisti e lo staff durante i suoi viaggi” e che il tono “non traspare bene dalle trascrizioni” delle sue chiacchierate.

Miller è stato nominato ministro della Difesa il 9 novembre scorso, al posto di Mark Esper, ‘licenziato’ via Twitter da Donald Trump.

 

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