Nelle proteste anti-Covid in Spagna sfilano anche i poliziotti negazionisti

I "Poliziotti per la Libertà" non hanno rispettato le misure di distanziamento e non hanno indossato la mascherina durante il corteo

Poliziotti per la libertà
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30 Novembre 2020 - 18.50


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di Marco Santopadre 

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La Delegazione del Governo nel Pais Valencià (l’equivalente iberico della Prefettura) ha proposto un totale di 90 sanzioni amministrative nei confronti di altrettanti partecipanti ad una manifestazione convocata dall’associazione “Poliziotti per la Libertà” colpevoli di non aver rispettato le misure di distanziamento e di non aver indossato la mascherina durante il corteo che si è tenuto a Valencia sabato scorso.
In precedenza, la fondatrice di questa associazione – che comincia a fare proseliti anche tra i pompieri e altri corpi di sicurezza – Sonia Vescovacci, aveva diffuso un appello nel quale incitava i suoi colleghi a non sanzionare i cittadini che non rispettano le misure sanitarie antiCovid. Vescovacci si è fatta notare su YouTube per i suoi duetti negazionisti con un altro agente di polizia, Jandro Lion, noto militante dell’organizzazione di estrema destra Vox.
Poi, sabato pomeriggio , la manifestazione contro “l’imposizione delle mascherine” e la “gestione autoritaria” dell’emergenza da parte del governo.
Anche a Madrid sabato pomeriggio si è svolta una manifestazione convocata dai poliziotti negazionisti.
Ovviamente gli aderenti all’associazione rifiutano l’appellativo di “negazionisti”, ma nei loro appelli – e anche nei cartelli mostrati sabato nei cortei – denunciano la “falsa pandemia”, criticano l’uso dei test PRC che secondo loro inventerebbero i positivi al Coronavirus ecc. Inoltre, hanno più volte ricevuto il sostegno da parte di alcuni dei più noti capofila del negazionismo, come il cantante Miguel Bosè o l’agricoltore Josep Paimés. Vescovacci e soci affermano anche che non è stato il virus a uccidere decine di migliaia di spagnoli, ma le cure sbagliate imposte dal governo e dalle autorità sanitarie.
Nelle scorse settimane alcune manifestazioni negazioniste si sono concluse con scontri con la Polizia. Oltre al consueto arcipelago di gruppi antivaccinisti e complottisti, nel Regno di Spagna è stata soprattutto l’estrema destra a strumentalizzare la contrarietà di alcuni settori della società nei confronti delle misure di contenimento per accreditarsi come difensori della libertà nei confronti degli “abusi” compiuti dalle autorità. A Madrid, durante la prima ondata, a scendere in piazza contro mascherine e lockdown erano stati per primi gli abitanti dei quartieri “alti”, ma durante la seconda ondata il profilo dei negazionisti e dei riduzionisti che hanno espresso pubblicamente il loro no alle misure di contenimento è stato assai più variegato, coinvolgendo fasce sociali meno abbienti e non solo simpatizzanti dei movimenti neofranchisti.

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