Processo a Neville Gafà, il giornalista Nello Scavo insultato a Malta fuori dal tribunale
Top

Processo a Neville Gafà, il giornalista Nello Scavo insultato a Malta fuori dal tribunale

La Fnsi e il quotidiano Avvenire sono stati ammessi parte civile nel processo per le minacce che Neville Gafà ha rivolto al giornalista Nello Scavo

Nello Scavo
Nello Scavo
Preroll

globalist Modifica articolo

1 Ottobre 2020 - 18.03


ATF

La Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e il quotidiano Avvenire sono stati ammessi parte civile nel processo per le minacce che Neville Gafà, figura di punta dello staff dell’ex premier maltese Joseph Muscat, ha rivolto al giornalista Nello Scavo: “Se non la smetti con le tue sporche attività ti fermeremo noi” aveva scritto su tTwitter Gafà a giugno rispondendo al giornalista autore di inchieste sui traffici di migranti tra Malta e la Libia.
Dopo queste minacce, Scavo vive sotto scorta. Nell’udienza di oggi, la polizia maltese ha esposto al giudice tutte le prove raccolte a carico di Gafà. È stato inoltre ascoltato Nello Scavo, il quale ha puntualmente ricostruito la dinamica dell’accaduto. Il processo è stato rinviato al 15 ottobre per la sentenza. “L’ammissione della Fnsi come parte civile in un processo a Malta contro chi ha minacciato pesantemente un collega italiano rappresenta una svolta e rafforza l’azione di tutela del sindacato nei confronti di tutti i giornalisti”, affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
“Questo provvedimento – aggiungono i vertici dell’Fnsi – che va oltre i confini nazionali, rappresenta anche un forte incoraggiamento per il sindacato dei giornalisti maltesi e per tutti i colleghi e le loro associazioni che, nell’isola e nel resto d’Europa, si battono perche’ siano fatte verità e giustizia sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia e affinché ogni giorno siano assicurati e rispettati il diritto di cronaca e la libertà di espressione”. All’uscita dal Tribunale, Nello Scavo e i rappresentanti della stampa e della società civile maltese hanno reso omaggio al memoriale che ricorda Daphne Caruana Galizia, nel centro della Valletta. All’iniziativa hanno partecipato anche i familiari della giornalista uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017.
Gli insulti fuori dal Tribunale 
Scrive Avvenire che “all’uscita dal Tribunale maltese ci sono stati attimi di tensione, alcune persone con in mano delle bandiere maltesi erano lì per protestare e il cronista di Avvenire, assieme al resto della compagine, è stato coperto di insulti da alcuni presenti. “Ci hanno chiamato per nome, ci hanno insultato con parole come ‘stronzo’ presumibilmente indirizzata a Scavo, e ‘assassino’ a me”, ha spiegato il blogger e giornalista maltese Manuel Delia, aggiungendo che c’era anche “una notevole presenza di polizia”.
“Le urla e gli insulti ricevuti oggi dal giornalista di Avvenire Nello Scavo, all’uscita del tribunale de La Valletta in cui è iniziato il processo per le minacce ricevute da un ex collaboratore del primo ministro maltese coinvolto in loschi affari sulla pelle dei migranti, sono una vergogna per un Stato membro dell’Unione Europea.”
Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
“Ad Avvenire, a Nello, alla Fnsi e ai giornalisti italiani e maltesi che non hanno paura delle verità – conclude l’esponente di Leu – tutta la nostra solidarietà. Ora ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso”

Native

Articoli correlati