Un difensore delle tribù dell'Amazzonia ucciso in Brasile con una freccia

Il 56enne Rieli Franciscato era nella zona per monitorare una tribù come parte del suo lavoro per l'agenzia del governo Funai.

Rieli Franciscato
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11 Settembre 2020 - 09.14


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Rieli Franciscato, uno dei principali esperti e difensori brasiliani delle tribù dell’Amazzonia, è stato ucciso da una freccia in una zona vicino a un sito indigeno nella regione di Rondonia, nel nordovest del Brasile. 
Alcuni testimoni hanno visto Franciscato e il gruppo con cui viaggiava finire sotto il fuoco di frecce mentre si avvicinava agli indigeni. Franciscato, che era anche scortato dalla polizia, ha tentato di nascondersi dietro a un veicolo ma è stato colpito ed è morto.
Secondo un agente presente l’esperto si è tolto la freccia dal petto, poco sopra il cuore e ha corso per 50 metri, “poi è crollato, senza vita”. Secondo il fotoreporter Gabriel Uchida, che era presente sul luogo dell’attacco, Franciscato stava tentando di osservare la tribù nota come “il gruppo isolato del fiume Cautario”, solitamente “un gruppo pacifico” ma che questa volta aveva “cinque uomini armati”.
Secondo i difensori dei diritti delle tribù indigene, l’aggressione è “quasi certamente la risposta alla pressione immensa” sulla foresta e sulle persone che la abitano, causata dalla deforestazione e dalle minacce all’habitat da parte di coloro che intendono sfruttare le risorse del territorio.
I conservazionisti hanno criticato duramente il presidente brasiliano Jair Bolsonaro pee aver ridotto i finanziamenti alle agenzie di tutela tra cui la Funai e per aver portato avanti l’intenzione di ridurre le zone protette e aprire ad agricoltura e sfruttamento minerario l’Amazzonia.

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