Di Maio in visita a Tripoli: "L'Italia sostiene l'accordo Serraj-Saleh"

È il primo viaggio all’estero del ministro dalla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.

Di Maio e Serraj
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1 Settembre 2020 - 09.34


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“L’Italia vede con favore l’accordo raggiunto con Saleh per la promozione di un cessate il fuoco e lo sosteniamo. Crediamo anche, come diciamo da sempre, che debba cessare ogni interferenza esterna”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in visita a Tripoli, al premier libico Fayez Serraj, parlando dell’intesa raggiunta il 21 agosto scorso con il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk Aguila Saleh.

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Di Maio è arrivato questa mattina a Tripoli dove, oltre a Fayez Serraj, vedrà il ministro degli Esteri Mohamed Syala, il vice premier Ahmed Maitig, il presidente della Noc, Mustafa Sanalla e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Khaled Meshri. Poi si sposterà a Tobruk per un incontro con il presidente della Camera dei rappresentanti Aguila Saleh.

“La Libia per noi è un attore importante, uno snodo cruciale per costruire un nuovo modello” di sviluppo nel Mediterraneo, “con scambi commerciali fiorenti e opportunità di crescita” per tutti i Paesi dell’area, ha detto ancora Di Maio sottolineando: “Istituiremo la commissione” per le questioni economiche tra Italia e Libia “il prima possibile, vogliamo che le imprese italiane vengano qui da noi per sostenere lo sviluppo e la crescita della Libia”.

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È il primo viaggio all’estero del ministro dalla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Il 17 agosto era stato in Tunisia. Di Maio oggi sarà accompagnato dal sottosegretario Manlio Di Stefano, delegato dal ministro a lavorare per istituire la commissione mista italo-libica per le questioni economiche. Nel piano di Di Maio c’è la ripresa dei vecchi accordi siglati da Silvio Berlusconi, con l’obiettivo di dare nuovo impulso agli investimenti italiani in Libia e offrire nuove opportunità di crescita alle nostre imprese e al popolo libico. Del tema il ministro Di Maio ne aveva discusso con Serraj già durante l’ultima visita a Tripoli il 24 giugno scorso.

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