Black Lives Matter, la City di Londra dà la parola ai cittadini: quali monumenti hanno un passato razzista?

Londra si colloca così all'interno dei processi di rivalutazione storica iniziati con la morte negli Usa del nero americano George Floyd per mano di agenti di polizia

La statua di Churchill a Londra
La statua di Churchill a Londra
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1 Settembre 2020 - 15.03


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Il cuore finanziario di Londra, la City, ha lanciato oggi un’ampia consultazione per determinare la sorte delle tracce nell’ambiente urbano del passato razzista del paese. Per tre mesi i cittadini sono chiamati a dire quali siano i riferimenti a “legami storici allo schiavismo e al razzismo in tutte le forme” nella City che pongano problemi ai suoi occhi e le azioni che debbano essere prese per rispondere. 
Londra si colloca così all’interno dei processi di rivalutazione storica iniziati con la morte negli Usa del nero americano George Floyd per mano di agenti di polizia, che ha ridato voce al movimento Black Lives Matter.
Non sarà tuttavia facile delimitare i confini di queste testimonianze. Grandi istituzioni britanniche – come pers esempio i Lloyds e la Banca d’Inghilterra, hanno operato con le navi schiaviste, per esempio assicurandole o finanziando gli armatori. Hanno presentato le loro scuse e si sono impegnate a promuovere la diversità, resta comunque il fatto che in buona parte la ricchezza della City è anche dovuta a queste attività.
“Come diversi luoghi nel paese, la City di Londra ha molte statue e altre tracce che presentano legami con il commercio degli schiavi e il razzismo storico” ha sottolineato in un comunicato Caroline Addy, codirettrice della missione di lotta contro il razzismo della City. “È importante – ha continuato – che lo riconosciamo e che trattiamo quest’eredità con apertura e onestà e che riflettiamo con attenzione su cosa debba essere fatto”.

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