Trump ipotizza il 'golpe' e propone di rimandare le elezioni di novembre: "C'è il rischio di brogli"
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Trump ipotizza il 'golpe' e propone di rimandare le elezioni di novembre: "C'è il rischio di brogli"

Trump sostiene - senza portare alcuna prova - che "il voto a distanza si è già dimostrato un disastro catastrofico". Biden, qualche tempo fa, aveva avvertito: "Tenterà di rimandare il voto"

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30 Luglio 2020 - 14.42


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Dopo aver negato per mesi la pericolosità del virus, aver insistito nel fare i comizi senza alcun tipo di protezione, ora Donald Trump, mai così in basso nei sondaggi, tenta il mezzo golpe: Con il voto via posta le elezioni 2020 saranno le più inaccurate e fraudolente della storia, Sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti. Ritardare le elezioni fino a quando le persone potranno votare in modo corretto e sicuro?” si domanda su Twitter il presidente. 
Nei mesi scorsi, durante la prima ondata dei casi di Covid, era stata una battuta di genero consigliere di Trump Jared Kushner – che si era detto “non sicuro” della possibilità di andare avanti con il piano di votare a novembre – a far scattare l’alzata di scudi dei democratici che hanno ricordato che non è nelle prerogative della Casa Bianca di decidere unilateralmente su una questione del genere.
È infatti stabilito per legge che l’election day sia il martedì dopo il primo lunedì di novembre e per spostare la data dovrebbe intervenire il Congresso dove, va ricordato, i democratici controllano la Camera. Ma ora l’idea viene avanzata dallo stesso Trump, accompagnata da punti interrogativi, e dalle stesse critiche al voto per posta e denunce – mai sostenute da prove – di frodi.
“Il voto a distanza si è già dimostrato un disastro catastrofico – ha ripetuto oggi sempre senza portare esempi o prove – i dem parlando di influenze straniere nel voto, ma sanno che il voto per posta è un modo facile con cui i Paesi stranieri possono entrare nelle elezioni. Ed oltre a questo, non c’è un conteggio accurato”.
I nuovi attacchi di Trump non fanno altro che confermare i timori che il presidente – da settimane in evidente e crescente svantaggio nei sondaggi – si stia preparando a contestare la legittimità di un eventuale risultato elettorale in suo svantaggio, rappresentando una situazione di caos e disordine provocata appunto dal voto per posta. Lo stesso Trump nelle scorse settimane, in un’intervista a Fox News, ha alimentato questi timori affermando di non potersi impegnare ad accettare i risultati elettorali di novembre.
Già lo scorso aprile, Biden aveva predetto che Trump avrebbe cercato di rinviare le elezioni, un’accusa che allora la campagna per la rielezione aveva smentito come “un incoerente, balbettante teoria del complotto di un candidato perdente che ha perso il contatto con la realtà”.
“Ricordatevi le mie parole – aveva detto il democratico – credo che cercherà di rinviare le elezioni in qualche modo, tirando fuori qualche motivo per il quale non si possono svolgere”.

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