L'inadeguatezza della Ue sarà distruttiva se si smarrisce il filo tra responsabilità e bene comune

Non assistiamo a Bruxelles a una bella pagina della politica né a un passo per i rilancio della Ue.

Ursula Von der Leyen e Charles Michel
Ursula Von der Leyen e Charles Michel
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Nuccio Fava Modifica articolo

20 Luglio 2020 - 12.21


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 Mi ricordano i”feri palatini”di Martoglio quasi in feroce scontro “a causanza della bella Angelica” senza preoccupazione di primogeniture e di stanze riservate e neppure dei fortissimi sentimenti di amicizia che li avevano legati in passato.
Ma se Orlando e Rinaldo incrinano ad un certo punto dolorosamente il loro rapporto, i nostri eroi, capi di nazioni e di governo,  non c’è né” la femme”  né il dramma di morti ed eroi, ma capi di nazioni e di governo alle prese con interessi corposi, privilegi e strumentalizzazioni reciproci, ricorrenti tentazioni di prestigio più o meno fondati, soprattutto un occhio sempre costantemente rivolto agli elettori del proprio paese e agli umori sempre sensibili dell’opinione pubblica. Tutto questo inguaia non poco l’Italia , in nostro “povero” Conte e la sua sempre rissosa maggioranza che strepita, si sbraccia – in queste ore soprattutto- a sostenere compatta il presidente del Consiglio.
Ora che gli olandesi e pure l’Austria ribadiscono la loro indisponibilità e rivendicano stoltamente di essere riusciti come “frugali” a dare quasi una lezione a Germania e Francia, si comprende bene anche la piccata reazione di palazzo Chigi a respingere la contrarietà assoluta come risposta del nostro governo sfiorando termini quasi razzisti e spingendo addirittura Orban a dichiararsi a favore di Conte. Non assistiamo insomma ad una bella pagina della politica né ad un passo verso il rilancio e la ripresa del ruolo dell’Europa che pure vede in varie nazioni l’aggravarsi del rischio di pandemia.
Anche solo a buon senso questo dovrebbe favorire un’intesa utile e ragionevole quasi obbligata, mentre si gioca irresponsabilmente a svolgere una funzione solo distruttiva che tra l’altro stando ai nostri giorni vede Stati Uniti e Brasile ai punti più alti della diffusione della pandemia e già in atto stravolgimenti di equilibri ambientali e geopolitici che ritenevamo non facilmente modificabili.
La crisi e l’inadeguatezza dell’Europa è dentro questo vortice micidiale che può essere particolarmente distruttivo se si smarrisce il filo e l’intreccio tra politica , responsabilità, solidarietà e bene comune.        
Ritrovo in campagna, tra le tante carte e testi, un piccolo manuale del cardinale Bergoglio non ancora papa Francesco. Si rivolge a tutti ma più direttamente ai governanti per chiedere l’immediata tregua di ogni guerra e di ogni violenza . La riflessione è collegata al tema della cittadinanza e della giustizia e ricerca del bene comune “ non c’è giustizia se manca la solidarietà col popolo, né popolo se un paese non riscatta i poveri. Non possiamo ammettere- conclude papa Bergoglio –che si consolidi una società duale “.Dovrebbe valere sempre, di sicuro mi sembra attualissimo per il drammatico passaggio della nostra Europa.

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