Covid-19 colpisce in Israele: chiusi bar, palestre e mascherine obbligatorie
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Covid-19 colpisce in Israele: chiusi bar, palestre e mascherine obbligatorie

Il paese sull'orlo del lockdown: le nuove misure sono un significativo passo indietro rispetto alla riapertura iniziata a maggio

Coronavirus in Israele
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6 Luglio 2020 - 15.38


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Anche lì: prima l’euforia e poi il ritorno alla realtà: il governo israeliano ha annunciato una serie di drastiche misure per ridurre il contagio da coronavirus dopo che l’epidemia ha ripreso a correre. E’ stata ordinata la chiusura, “con effetto immediato”, di bar, palestre, piscine, sale per eventi e ogni luogo di spettacolo. Sono vietate le riunioni pubbliche con più di venti persone, ma in ogni caso tutti devono indossare la mascherina e mantenere una distanza di almeno due metri. “Siamo ad un passo dal lockdown”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu durante il consiglio dei ministri che si è appositamente riunito oggi, riferiscono i media israeliani.
Le nuove misure sono un significativo passo indietro rispetto alla riapertura iniziata a maggio. I ristoranti rimangono aperti, ma possono avere un massimo di 20 clienti all’interno e 30 all’esterno, con tavoli ben distanziati. A bordo degli autobus non possono esserci più di venti passeggeri e si viaggia con i finestrini aperti, senza aria condizionata. Il 30 % degli impiegati pubblici deve lavorare a casa. Gli eventi sportivi si possono svolgere, ma senza pubblico. Le scuole sono già chiuse per le vacanze, ma sono stati aboliti campi e corsi estivi, ad eccezione di quelli per i bambini della materna e i primi quattro anni delle elementari.
Il governo, scrive Times of Israel, avrebbe voluto chiudere le sinagoghe. Ma il ministro dell’Interno Aryeh Deri, del partito ultraortodosso Shas, si è impuntato, ottenendo che rimangano aperte. Il numero massimo dei presenti sarà di 19 persone, un numero non casuale perché il quorum minimo per una preghiera ebraica (minian) è di dieci persone. Rimangono aperte anche le yeshiva, i seminari religiosi. Il partito ultraortodosso Torah unita nel giudaismo aveva minacciato l’uscita dal governo in caso contrario.
La nuova stretta arriva mentre Israele, come la vicina Cisgiordania, sta assistendo ad una forte ripresa del contagio. Dopo essere precipitati a poche decine al giorno in maggio, i nuovi casi positivi ormai saliti intorno ai mille ogni 24 ore. Attualmente i casi attivi sono 11.600, un record mai raggiunto in precedenza. Il governo aveva già deciso di porre un limite massimo di 50 persone ai raduni pubblici a partire da oggi, ma come si è visto ha dovuto poi prendere misure più restrittive. Entro 48 ore sarà varato un pacchetto di sostegno economico per quanti vengono colpiti dai nuovi provvedimenti.

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