Agenti del Secret Service positivi al Covid: erano in Arizona al seguito di Pence

Anche in occasione del rally di Tulsa, il 20 giugno scorso, almeno tre agenti del Secret Service inviati in anticipo in Oklahoma per preparare la visita di Donald Trump sono risultati positivi al coronavirus.

Il vicepresidente Usa Mike Pence
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3 Luglio 2020 - 15.17


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Irresponsabili, fanno ammalare anche chi lavora per loro: Mike Pence nei giorni scorsi ha dovuto rinviare il viaggio in Arizona dopo che alcuni agenti del Secret Service arrivati in anticipo nello stato, che è uno dei focolai della nuova ondata di Covid 19 negli Stati Uniti, sono risultati positivi al test o mostravano sintomi del contagio.

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Citando due fonti dell’amministrazione, il Washington Post rivela oggi che il vice presidente ha dovuto spostare dallo scorso martedì a mercoledì il viaggio per poter permettere che arrivassero in Arizona altri agenti preposti alla sua sicurezza in sostituzione di quelli che si erano ammalati.

Secondo la ricostruzione del Post, lunedì notte i vertici del Secret Service hanno contattato lo staff di Pence dicendogli di spostare la visita perché nel team inviato in Arizona c’era almeno un caso positivo e diversi altri agenti federali che mostravano sintomi, in tutto una decina.
Anche in occasione del rally di Tulsa, il 20 giugno scorso, almeno tre agenti del Secret Service inviati in anticipo in Oklahoma per preparare la visita di Donald Trump sono risultati positivi al coronavirus.

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La visita di Pence in Arizona è poi durata appena due ore e mezzo e il vice presidente non ha lasciato l’aeroporto di Phoenix.

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