Trump il tronfio: Biden troppo stupido per vincere, la maggioranza silenziosa sta con me
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Trump il tronfio: Biden troppo stupido per vincere, la maggioranza silenziosa sta con me

Il miliardario xenofobo parla dei sondaggi che lo danno in netto svantaggio: "Nessuno vuole una persona con un basso quoziente intellettivo alla guida del Paese"

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28 Giugno 2020 - 16.18


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Parole che rievocano l’Italia della strategia della tensione durante la quale si diceva che la ‘maggioranza silenziosa” fosse per una soluzione di destra nonostante nessuno mettesse in discussione lo strapotere democristiano.

“La grande maggioranza silenziosa è viva e vegeta, noi vinceremo queste elezioni alla grande”.

Così Donald Trump torna a rivendicare, di fronte ai sondaggi che lo danno in netto e crescente svantaggio rispetto a Joe Biden, il sostegno della maggioranza silenziosa come carta vincente per la rielezione. Non solo. Nel tweet Trump afferma che “nessuno vuole una persona con un basso quoziente intellettivo alla guida del Paese, e Sleepy Joe è certamente una persona con un basso quoziente intellettivo”.

Nonostante i soliti attacchi offensivi e la spavalderia esibita su Twitter, il presidente, rivela oggi Politico, in questi giorni, di fronte alla montagna di sondaggi negativi e alle preoccupazioni espresse dai suoi più solidi alleati, comincia ad ammettere il suo svantaggio – anche se in pubblico parla di sondaggi manipolati – ed esprimere il timore di una sconfitta.

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“Con questa attuale traiettoria, il presidente Trump è sul precipizio di una delle peggiori sconfitte elettorali delle recenti presidenziali e la peggiore per un presidente in carica”, ammette con franchezza Sam Nunberg, ex consigliere di Trump, esortando il presidente a correggere velocemente il corso. Tra le misure pensate per correre ai ripari, quella di coinvolgere maggiormente il genero consigliere Jared Kushner anche nella campagna elettorale.

Mentre cresce il risentimento ed il sospetto verso l’attuale manager, Brad Parscale, considerato il responsabile dell’umiliante flop di Tulsa dove, dopo essersi vantati di aver avuto un milione di prenotazioni, effettivamente si sono presentati poco più di 6mila sostenitori. Ma per il momento, assicurano fonti interne, il posto dell’ex stratega digitale sarebbe salvo.

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