Presidenziali in Polonia: l'omofobo Duda potrebbe vincere, ma è forte l'ipotesi ballottaggio
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Presidenziali in Polonia: l'omofobo Duda potrebbe vincere, ma è forte l'ipotesi ballottaggio

Duda al secondo turno rischia molto contro lo sfidante liberale Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia, entrato nella contesa all'ultimo minuto.

Rafal Trzaskowski e Andrzej Duda
Rafal Trzaskowski e Andrzej Duda
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26 Giugno 2020 - 09.31


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Il presidente polacco uscente Andrzej Duda dovrebbe vincere senza problemi il primo turno delle presidenziali in Polonia, che si terranno domenica, ma potrebbe non ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Il rischio ballottaggio quindi è concreto e al secondo turno rischia molto contro lo sfidante liberale Rafal Trzaskowski, entrato nella contesa all’ultimo minuto.
Il primo turno del voto avrebbe dovuto tenersi a inizio maggio ma è stato annullato ad appena quattro giorni dalla data fissata dopo che il PiS, il partito di governo, ha rinunciato alla controversa consultazione postale studiata per alleviare i timori di contagio da coronavirus. L’elezione è stata poi spostata al 28 giugno. Ma da allora Duda, indipendente vicino ai conservatori del PiS, ha visto il suo vantaggio nei sondaggi ridursi sempre di più. Secondo l’aggregatore di sondaggi Europe Elects domenica otterrà il 41% dei voti, non abbastanza per evitare il ballottaggio.
Trzaskowski è il sindaco di Varsavia e corre per i liberali di Piattaforma Civica (PO). Secondo gli analisti la gara è ancora molto incerta, ma Trzaskowski potrebbe avere una chance di strappare la poltrona di presidente al populista. “La situazione è molto cambiata rispetto a uno o due mesi fa, quando Duda era dato per vincitore certo” ha spiegato a euronews Piotr Buras dell’European Council on Foreign Relations. La campagna di Trzaskowski ha fatto perno sullo stato di diritto e sui valori europei, sotto lo slogan “Ora basta!”, mentre Duda ha puntato sui buoni risultati ottenuti insieme al PiS, offrendo garanzie di stabilità e prosperità e promettendo grandi progetti infrastrutturali. Il governo di destra polacco è in rotta di collisione dal 2015 con la Commissione Ue, che lo accusa di aver introdotto norme che minano l’indipendenza della magistratura e lo stato di diritto. 
Entrambi i candidati sono criticati per far parte dell’establishment. “Duda è sotto attacco per i suoi tentativi di polarizzare la società, con la sua compagna anti-Lgbt e perchè ignora i diritti di una parte dei cittadini polacchi. È oggetto di scherno perchè è considerato un burattino nella mani del capo del PiS Jarowlaw Kaczynski, privo di qualunque agenda politica” ha spiegato Buras.
“Trzaskowski per il PiS è un promotore di ideologie di sinistra che mettono in pericolo al cultura e la tradizione polacche. E’ sotto attacco per i suoi fallimenti, reali o immaginari, da sindaco di Varsavia. Gli altri candidati dicono che Trzaskowski è parte del dupolio PiS-pittforma civica che da decenni domina la scena politica polacca” ha aggiunto.
Una vittoria di Duda “aiuterebbe il PiS a consolidare la sua presa sullo stato e rafforzarsi nelle sue strutture”, ha continuato Buras, garantendo al partito una “situazione relativamente comoda fino al 2023” quando si terranno le prossime elezioni parlamentari.
Una sconfitta invece “indebolirebbe significativamente la capacità del governo di varare leggi e potrebbe aumentare il rischio di instabilità politica”, ha detto Tursa. “I poteri presidenziali in Polonia non sono estesi, ma il capo dello stato ha potere di veto su qualsiasi legge adottata dal parlamento. Se il veto del presidente può essere annullato da una maggioranza di tre quinti nella camera bassa del parlamento (Sejm), la coalizione di destra al governo detiene una maggioranza di soli cinque seggi sui 460 del Sejm” ha spiegato.
L’affluenza alle urne sarà un indicatore importante, soprattutto perché le restrizioni legate al Covid-19 possono limitare le possibilità di votare degli espatriati polacchi, mentre in alcuni comuni sede di focolai di contagio si potrebbe dover votare solo per posta.

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