Il 'nero' Sergio Sylvestre si emoziona durante l'inno di Mameli e partono gli insulti razzisti

Il cantante leccese d’adozione si è brevemente interrotto e ha poi ripreso, chiudendo con il pugno chiudo. Tanto è bastato per scatenare il putiferio.

Sergio Sylvestre 
Sergio Sylvestre 
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17 Giugno 2020 - 20.08


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Emozione che è stata scambiata per un vuoto di memoria e disinteresse. In realtà ai soliti razzisti da tastiera non è andata giù che a cantare l’inno di Mameli fosse un nero.

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Così, secondo tradizione, prima dell’incontro si è cantato l’inno, questa volta in uno stadio vuoto.

A cantare il leccese d’adozione Sergio Sylvestre è stato chiamato a cantare l’Inno di Mameli. Ma durante l’esibizione il giovane ha smesso brevemente di cantare con voce emozionata, solo per poi riprendere dopo pochi secondi.

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Un momento sentito che subito è stato commentato dai solidi idioti come una mancanza di rispetto verso l’inno e una preparazione superficiale.
E a far salire ancora di più la temperatura fascio-sovranista il fatto che a fine esibizione il cantante abbia alzato il pugno. E anche qui odio a gogo.

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