In Israele Pompeo benedice il governo dell'annessione: "Così muore la soluzione a due Stati"

Il segretario di Stato Usa è volato oggi, giorno della ufficializzazione del Governo Netanyahu-Gantz, per incontrare i due premier “a staffetta”.

Mike Pompeo
Mike Pompeo
Preroll AMP

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

13 Maggio 2020 - 15.34


ATF AMP

Parigi cerca alleati in Europa per contenere il “Governo dell’annessione” varato in Israele con la “benedizione” del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, volato oggi, giorno della ufficializzazione del Governo Netanyahu-Gantz, per incontrare i due premier “a staffetta”. Ed uno dei punti forza del nuovo esecutivo è quello di realizzare l’annessione della Valle del Giordano e di parti significative in Cisgiordania dei territori palestinesi occupati.

Top Right AMP

In questo scenario, la Francia sta invitando gli altri Stati membri dell’Ue a prendere in considerazione la possibilità di avvisare Israele della dura reazione da parte del blocco comunitario in caso di annessione di parte dei territori della Cisgiordania. 

Parigi vs Washington

Dynamic 1 AMP

È quanto rivelato ieri a Reuters, da alcuni funzionari dell’Unione Europea, i quali hanno rivelato che oltre alla Francia, anche i rappresentanti del Belgio, dell’Irlanda e del Lussemburgo esercitano pressioni per far sì che nel corso del vertice dei Ministri degli Affari Esteri dell’Ue, in programma per il prossimo venerdì 15 maggio, si discuta la possibilità di adottare dure sanzioni economiche ai danni di Israele in caso Gerusalemme annetta territori della Cisgiordania. Perché Israele subisca le sanzioni da parte del blocco, tuttavia, è necessaria l’unanimità dei ministri degli Esteri dell’Ue A tale riguardo, Reuters ricorda che all’interno dell’Unione vi sono Stati, come l’Ungheria e la Repubblica Ceca, che essendo stretti alleati di Gerusalemme possono interrompere tale processo, anche già nella sua fase preparatoria.  

In particolare, prima di imporre le sanzioni, gli Stati membri dell’Ue devono richiedere alla Commissione europea e al Servizio esterno europeo di stilare una lista di possibili misure sanzionatorie contro Israele. I funzionari dell’Ue non hanno fornito dettagli in merito a quali siano le sanzioni adottabili, ma un portavoce di Bruxelles, rilasciando dichiarazioni a Reuters, ha annunciato che l’eventuale annessione rappresenta una violazione del diritto internazionale e, per tale ragione, causerà una reazione da parte dell’Unione Europea. 

La possibilità che Israele annetta alcuni territori della Cisgiordania aveva provocato una reazione anche da parte del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale aveva ribadito che gli insediamenti israeliani sono illegali e che l’annessione di aree della Cisgiordania porterebbe alla fine della soluzione a due Stati. 

Dynamic 1 AMP

La reazione di Guterres, simile a quella manifestata dalla Lega Araba il 30 aprile, era giunta dopo che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva espresso la volontà di proseguire nell’annessione a Israele di alcuni territori della Cisgiordania, tra cui la Valle del Giordano e il Mar Morto settentrionale, entro il primo luglio prossimo. Una tale idea era stata avallata anche dal suo nuovo alleato, Benny Gantz, con cui il premier di Gerusalemme ha raggiunto un accordo volto a formare un Governo di accordo nazionale. Il “Governo dell’annessione”.

L’annuncio di Netanyahu aveva causato la reazione della Lega Araba, secondo cui l’annessione dei territori palestinesi e i suoi insediamenti sono da considerarsi illegittimi, oltre a rappresentare una violazione della Quarta Convenzione di Ginevra e delle risoluzioni delle Nazioni Unite. In aggiunta, la Lega Araba aveva sottolineato che un’eventuale annessione avrebbe calpestato i diritti dei palestinesi, distruggendo la possibilità di una soluzione a due Stati, secondo i confini stabiliti il 4 giugno 1967. In tale contesto, l’organizzazione aveva richiesto l’impegno della comunità internazionale a cooperare per frenare simili azioni, porre fine all’occupazione israeliana e restituire ai palestinesi il diritto all’autodeterminazione.

La “benedizione” di Pompeo

Dynamic 1 AMP

 Secondo Martin Indyk, ex ambasciatore statunitense in Israele ai tempi della presidenza di Bill Clinton oggi fellow del Council on Foreign Relations, sarà molto facile che tutto si chiuda in tempi rapidi: “Trump darà luce verde all’annessione per assicurarsi il sostegno degli evangelici in vista del voto di novembre”, ha scritto Indyk su Twitter.

“Penso che l’amministrazione Usa voglia fortemente questa annessione” ha detto all’Afp Daniel Shapiro, ex ambasciatore statunitense in Israele e ora visiting fellow all’Istituto degli studi di Sicurezza nazionale dell’Università di Tel Aviv. “[La Casa Bianca] è probabilmente meno preoccupata sui confini specifici, ma vuole ottenere un risultato con l’annessione israeliana così da far incassare al presidente Trump il sostegno degli evangelici e degli ebrei di destra”. Un endorsement significativo in vista delle elezioni presidenziali americane di novembre. 

 

Dynamic 1 AMP

Il Wall Street Journal  ha scritto che nei primi sei mesi, il nuovo governo guidato da Netanyahu si concentrerà su due tipi di misure: quelle economiche, per sostenere la ripresa dopo la crisi dovuta al coronavirus, e quelle che prepareranno l’annessione di una parte delle colonie israeliane in Cisgiordania, che Israele occupa dal 1967 nonostante la comunità internazionale  le consideri parte del futuro Stato palestinese.

Pompeo è atterrato  in Israele mentre è altissima la tensione nei Territori occupati palestinesi dove stamane un 15enne palestinese, Zaid Qaysia, è stato ucciso da una pallottola vera sparata dall’esercito israeliano nel campo profughi di al-Fawwar (Hebron). Ferite altre 6 persone durante gli scontri. Ieri sera, intanto, sono continuati i blitz dell’esercito per arrestare i responsabili dell’omicidio del soldato Amit Ben Ygal a Jabad (Jenin). Ygal, 21 anni, è stato ucciso da una grossa pietra scagliata da un tetto di un’abitazione mentre partecipava ad un blitz dell’esercito per arrestare alcuni palestinesi.

Avanti tutta

Dynamic 1 AMP

Nonostante la tensione crescente e  le riserve internazionali,  “King Bibi” va avanti tutta sulla via dell’annessione. In missione a Gerusalemme, Pompeo preme per “progressi” sull’attuazione del piano di pace americano, respinto dai  palestinesi, ma senza un esplicito riferimento alle ampie annessioni  in Cisgiordania. “Avremo la possibilità di parlare della visione di pace”, ha detto il capo della diplomazia americana  in dichiarazioni riportate dai media israeliani prima dell’inizio del colloquio a Gerusalemme con Benjamin Netanyahu.  “C’è ancora del lavoro da fare e dobbiamo fare progressi in questo senso”, ha aggiunto.  

“Domani vareremo il nuovo governo di unità nazionale e questa è una occasione per promuovere la pace e la sicurezza basandoci sulle intese raggiunte col presidente Trump nella mia visita del gennaio scorso”, dichiara Netanyahu accogliendo il segretario di Stato americano. “Abbiamo di fronte enormi sfide ed opportunità” ha aggiunto, rilevando al tempo stesso che fra Stati Uniti ed Israele esistono “legami di valori e di interessi che non è possibile spezzare”.

L’”equanime” Pompeo, dotato di mascherina bianco e blu (i colori della bandiera israeliana) e rispettoso del distanziamento sociale, nel pomeriggio ha incontrato il presidente di  Kahol Lavan (Blu e Bianco) e ministro della Difesa designato Benny Gantz e il  ministro degli Esteri designato Gabi Ashkenazi, anche lui del partito Blu e Bianco. Le parti “hanno discusso degli sviluppi regionali, in particolare i recenti progressi dell’Iran sul suo progetto nucleare e il rafforzamento” della Repubblica islamica “in Siria e Libano”, si legge in una nota diffusa dal partito di Gantz e ripresa dallo Yedioth Ahronot.

Dynamic 1 AMP

Pompeo, Gantz e Ashkenazi hanno anche discusso del piano di pace di Donald Trump per il Medio Oriente “ed hanno esaminato le diverse strade per realizzarlo”. “Hanno parlato degli sforzi internazionali per combattere il Coronavirus e hanno discusso degli sforzi per produrre un vaccino nel più breve tempo possibile”, si legge nella nota.

Banditismo di Stato

Nessuna delle “diverse strade” porta a Ramallah. Con la dirigenza palestinese la rottura è completa. “Il segretario di Stato americano è venuto solo per mettere il sigillo di Trump sul governo che nasce nel segno dell’illegalità internazionale e della morte certificata della soluzione a due Stati – dice in esclusiva a Globalist Saeb Erekat, storico negoziatore dell’Autorità nazionale palestinese e oggi segretario generale dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) – . Il ‘Piano del secolo’ si è rivelato per quello che è: l’imprimatur americano all’annessione dei Territori palestinesi. Un banditismo di Stato”.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version