La Cina esce dall'emergenza Coronavirus e un uomo muore di hantavirus: è trasmesso da roditori
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La Cina esce dall'emergenza Coronavirus e un uomo muore di hantavirus: è trasmesso da roditori

Può essere provocata da contatti con roditori, come aver mangiato cibo toccato da loro o respirare in ambienti contaminati dalle feci dei roditori.

Polmonite misteriosa in Cina
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25 Marzo 2020 - 09.23


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Nella Cina che sta uscendo dall’emergenza coronavirus, si registra la morte di un uomo provocata da un altro virus, chiamato hantavirus, trasmesso dai roditori. Secondo quanto riporta il Global Times, un operaio si è sentito male mentre stava andando a lavorare, lunedì scorso, a Shandong insieme ad altri 29 colleghi. Trasferito all’ospedale della contea di Ningshan, l’uomo è deceduto nel giro di poche ore.

Gli altri passeggeri dell’autobus sono risultati negativi al test del coronavirus e si stanno aspettando i risultati di quello dell’hantavirus, ma si ritiene improbabile che siano stati contagiati. “A differenza del Covid19, l’hantavirus nella maggioranza dei casi non viene trasmesso attraverso il sistema respiratorio, ma attraverso le secrezioni corporee ed il sangue di un paziente malato può avvenire il contagio tra umani”, ha dichiarato al Global Times Yang Zhanqiu, virologo dell’università di Wuhan precisando che normalmente i pazienti non vengono attaccati dal Covid19 e dall’hantavirus allo stesso tempo.

Noto anche come febbre emorragica con sindrome renale, l’hantavirus è un’infezione virale caratterizzata da febbre, tendenza ad emorragie e danni ai reni. Può essere provocata da contatti con roditori, come aver mangiato cibo toccato da loro o respirare in ambienti contaminati dalle feci dei roditori.

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I casi si registrano prevalentemente in villaggi tra maggio e giugno e tra ottobre e dicembre.”Non c’è motivo di preoccuparsi per l’hantavirus, è una malattia prevenibile e controllabile e ci sono vaccini”, ha detto ancora Yang, precisando che la diffusione nelle città è molto scarsa e che oltre che in Cina vi sono stati casi in Russia, Finlandia e Svezia.

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