Atalanta-Valencia ha dato inizia all'epidemia a Bergamo? L'Iss valuta l'ipotesi"

La partita del 19 febbraio di Champions League fu giocata davanti a 45 mila tifosi e ci fu affollamento prima e dopo la partita

Atalanta-Valencia
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21 Marzo 2020 - 18.57


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Se così fosse ci sarebbe da riflettere molto: la partita di Champions League Atalanta-Valencia, che si è disputata a Milano San Siro il 19 febbraio scorso, potrebbe essere stata il ‘detonatore’ del boom di casi di coronavirus a Bergamo? “Questa è una delle ipotesi che si vagliano”, ha risposto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla Protezione Civile a Roma. “In questo momento è abbastanza difficile da analizzare”, ma “è una delle ipotesi”.
“Il carico di domanda assistenziale presente in quei territori – ha precisato Brusaferro – porta alla necessità di considerare come priorità quella di dare assistenza ai malati”.
La partita del 19 febbraio di Champions League (andata degli ottavi di finale) tra i nerazzurri e il Valencia sarebbe stata la cosiddetta “gara zero”, quella che ha fatto esplodere il contagio da coronavirus in tutta la Lombardia e, successivamente, anche in Spagna. 45mila i tifosi, tra italiani e iberici, che hanno affollato le tribune del Meazza per quella storica partita
In quella serata di febbraio – ha raccontato una giornalista a Calciomercato.com -, uno dei convogli della linea 5 che avrebbe portato tutti a San Siro, ha visto tanti tifosi, tutti accatastati come (anzi di più) in un comune lunedì mattina per andare a lavoro. Sulla carozza seguente centinaia di “rivali” del Valencia, anche loro stretti uno sull’altro. Tra loro probabilmente c’era n’era già qualcuno contagiato dal Covid-19, che aveva già fatto la sua comparsa nel regione valenciana, come hanno successivamente rivelato le autopsie. Fischi e slogan contro l’Atalanta da parte dei giallorossi, ‘buu’ di risposta da parte dei nerazzurri. Poi, all’uscita dalla metro intasata, la calma, gli scambi di gagliardetto e anche foto ricordo. Ma soprattutto – ha proseguito – un particolare: in molti si passavano lo stesso bicchiere di birra, prima di offrirlo agli ultrà nerazzurri di passaggio, tutti accomunati dal brindisi ad una serata storica. Ma in comune, settimane più tardi, è rimasto solo un incubo.

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