Sassoli non usa mezzi termini: "Nazismo e razzismo non sono opinioni ma crimini"
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Sassoli non usa mezzi termini: "Nazismo e razzismo non sono opinioni ma crimini"

Il presidente del Parlamento europeo lo ha detto aprendo la sessione dell'assemblea a Bruxelles per la giornata della memoria e il 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz.

David Sassoli e Liliana Segre
David Sassoli e Liliana Segre
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29 Gennaio 2020 - 15.28


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Una presa di posizione chiara e netta in un consenso nel quale i nostalgici del nazismo e del fascismo sono troppi per quanto poco
“Il nazismo e il razzismo non sono opinioni, ma sono crimini e ogni volta che leggiamo di notizie di violenze, sacrilegi e insulti li dobbiamo considerare contro di noi, attacchi all’Europa e ai valori che rappresenta”.
Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, aprendo la sessione dell’assemblea a Bruxelles per la giornata della memoria e il 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz.
“La sacralizzazione delle frontiere” e la ricerca di una “identità pura e univoca” conduce “inevitabilmente a costruire nemici”, sottolinea Sassoli. L’Europa “si è formata con le nostre diversità e pluralità”, proprio per questo “dobbiamo essere riconoscenti all’ebraismo, al suo spirito universalista che e’ parte integrante della nostra visione del mondo”. Agli stati membri “chiediamo vigilanza e severità, non sono ragazzate le minacce alle famiglie di religione ebraica” ne’ gli episodi di intolleranza contro “le minoranze”.
I vandalismo antisemiti non sono ragazzate
I vandalismi di stampo antisemita che si ripetono in Europa “non sono ragazzate” e le istituzioni Ue devono vigilare sugli Stati membri affinché facciano rispettare quanto è scritto nei trattati. Lo sottolinea il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, intervenendo nella miniplenaria a Bruxelles. “Nell’Europa che ha conosciuto il male assoluto – dice Sassoli – siamo riusciti a costruire uno spazio di fratellanza, amicizia, democrazia che non vogliamo venga violato. Ecco perché ci rivolgiamo ai governi perché usino vigilanza e severità nei confronti di ogni forma di intolleranza”. (segue)
(“Non sono ragazzate – prosegue – i vandalismi compiuti nei cimiteri ebraici, gli assalti alle sinagoghe e ai luoghi di culto, le minacce a cui vengono sottoposte famiglie europee di religione ebraica o le forme di intolleranza che colpiscono le minoranze presenti negli Stati membri”. “Nei nostri trattati tutto questo è scritto molto chiaramente e chiediamo alla Commissione europea e al Consiglio di adoperarsi perché ciò venga fatto rispettare. Noi abbiamo una responsabilità”, conclude.

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