Stop al paradiso fiscale. I pensionati europei in Portogallo ora pagheranno (solo) il 10% di tasse

I socialisti hanno presentato ieri sera l'emendamento che metterebbe fine al paradiso fiscale

Antonio Costa
Antonio Costa
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28 Gennaio 2020 - 15.19


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Il partito socialista al governo in Portogallo ha proposto di tassare al 10% “gli stranieri residenti non abituali”, ovvero, essenzialmente, i pensionati europei che si trasferiscono a Lisbona e dintorni per godere del regime esentasse per 10 anni.
I socialisti hanno presentato ieri sera l’emendamento che metterebbe fine al paradiso fiscale per chi percepisce una pensione in un altro Paese, creato nel 2009, nel mezzo della crisi finanziaria che aveva contribuito ad aprire le porte del Paese ai cosiddetti ‘turisti residenti economici’. Un regime che ha attratto ad oggi anche molti italiani over 65, che però non vedranno applicata la nuova tassazione: se la legge verrà modificata, riguarderà solo i nuovi arrivi, con un pagamento minimo di 7.500 euro.
Secondo dati Inps, le pensioni pagate in Portogallo per l’anno 2018 corrispondono a una media di 2.524 euro. Queste, in base ad accordi bilaterali, arrivano a chi ha la residenza portoghese “non abituale” senza alcuna tassazione per 10 anni. Unici obblighi: vivere almeno sei mesi più un giorno in Portogallo, non essere stato un residente fiscale nel Paese nei cinque anni precedenti alla richiesta della residenza da presentare all’Agenzia delle Entrate portoghese.
Tra le mete preferite dei pensionati italiani figura l’Algarve, ovvero il Sud affacciato sull’Atlantico, meta condivisa anche da tantissimi francesi e britannici. Tanto che si è sviluppata una fiorente industria dell’accoglienza dei pensionati esentasse, spesso con operatori italiani.

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