Nel Cile le più gravi violazioni dei diritti umani dal 1989
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Nel Cile le più gravi violazioni dei diritti umani dal 1989

Il direttore dell'Istituto nazionale per i diritti umani (Indh) cileno ha presentato il rapporto annuale dell'organizzazione: "il filo conduttore di questa narrazione sono le gravi violazioni dei diritti umani".

Violenze della polizia in Cile
Violenze della polizia in Cile
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23 Dicembre 2019 - 17.41


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La domanda è: chi vuole pieni poteri e vuole cancellare il reato di tortura sa quali sono le conseguenze?
Il direttore dell’Istituto nazionale per i diritti umani (Indh) del Cile, Sergio Micco, ha presentato oggi il rapporto annuale dell’organizzazione, assicurando che “il filo conduttore di questa narrazione sono le gravi violazioni dei diritti umani”.

 La relazione di 109 pagine si allinea ai precedenti testi delle varie organizzazioni internazionali per i diritti umani. Si constata che la polizia ha ripetutamente portato avanti comportamenti quali l’uso indiscriminato di pistole antisommossa, spogliarsi in unità di polizia, torture e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti e l’uso indiscriminato della forza contro manifestanti pacifici.
Allo stesso modo, il rapporto afferma che il conflitto sociale è stato prodotto da “decenni di mancanza di risposta del nostro sistema politico alle richieste principalmente sociali”. Il documento include ciò che è accaduto in Cile durante l’ondata di proteste fino al 30 novembre 2019, con sei capitoli in cui vengono analizzate e descritte le “gravi violazioni dei diritti umani” perpetrate dalle forze statali, “le più gravi dal 1989”.

Il capitolo sulle violazioni dei diritti umani analizza le informazioni raccolte dall’Indh sulla base dell’osservazione diretta dei suoi funzionari. Il testo evidenzia che vi è una mancanza di controllo sui mezzi di dissuasione usati dalla polizia, “un problema che è dovuto, tra le altre cause, a un’indebita autonomia dell’istituzione rispetto alle autorità civili dimostrata sin dall’inizio della democrazia” nel Paese. “Lo Stato ha seriamente mancato nel suo dovere di proteggere i diritti umani come il diritto alla vita, d’integrità personale, la proprietà privata, la libertà di movimento, nel non essere stato in grado di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”, afferma il documento. Inoltre, il rapporto critica l’eccessivo ritardo dei leader istituzionali nell’adottare misure efficaci per prevenire atti di violazione dei diritti umani nel Paese, e fornisce una serie di raccomandazioni per evitare il ripetersi di tali azioni.

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