Erdogan sempre più pericoloso, ora vuole la Libia: "Pronti a sostegno aereo, navale e terrestre"
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Erdogan sempre più pericoloso, ora vuole la Libia: "Pronti a sostegno aereo, navale e terrestre"

Il presidente turco ha dichiarato di voler sostenere "i fratelli libici" fino a che "la pace e la sicurezza non verranno assicurate come stiamo facendo in Siria"

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22 Dicembre 2019 - 15.22


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La Turchia “può elevare il proprio sostegno militare navale, aereo e terrestre al governo legittimo libico se richiesto”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. “Rimarremo al fianco dei nostri fratelli libici finché la pace e la sicurezza non verranno assicurate, come stiamo facendo in Siria”, ha sottolineato poi il ministro della Difesa di Ankara.  

L’iniziativa della Turchia – Il Parlamento turco ha approvato sabato l’accordo di cooperazione e sicurezza firmato a novembre con il governo libico di unità nazionale (Gna), riconosciuto dall’Onu e con sede a Tripoli, che permetterà ad Ankara di sviluppare la sua presenza in Libia. Ankara aveva anche firmato, durante una visita del premier libico del Gna Fayez al-Sarraj il 27 novembre scorso a Istanbul, un accordo di delimitazione marittima che permette alla Turchia di far valere dei diritti su vaste zone del Mediterraneo orientale.

Intensificati i raid, tre vittime – Intanto le forze di Khalifa Haftar hanno intensificato nelle ultime 24 ore i raid aerei su Tripoli e altre città libiche: in uno di questi, sabato, così come riferiscono i media vicini al governo di unità, sulla strada tra Tarhuna e Masallata
sono rimasti uccisi tre giovani. Inoltre diversi raid hanno colpito Zliten mentre altri otto civili sono stati feriti in un bombardamento di artiglieria a Masallata. 

L’ultimatum – Domenica scade l’ultimatum di Haftar proprio alle forze militari di Misurata, a cui è stato intimato di lasciare Tripoli e Sirte.
 

 

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