La curva del Brescia al fianco del Verona: "Balotelli è un arrogante, questa è una caccia alle streghe"

In una nota la curva avversaria nella partita di domenica scorsa si è schierata dalla parte dei tifosi del Verona

Curva del Verona
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7 Novembre 2019 - 20.25


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Anche la curva del Brescia, che giocava contro il Verona nella partita di domenica scorsa in cui si sono verificati i cori razzisti contro Balotelli, ha preso posizione al fianco degli ultras del Verona: “Le dichiarazioni personali di uno dei leader della Curva veronese” hanno detto gli ultras del Brescia in riferimento alle parole chiaramente razziste di Luca Castellini (‘Balotelli è più stupido che negro’), “non possono giustificare la caccia alle streghe scatenata da media e istituzioni nell’ennesimo tentativo di criminalizzare e infine giustiziare l’intero mondo Ultras. Questo non significa che certi cori siano legittimi e accettabili ma nemmeno che i tifosi gialloblù siano tutti razzisti e che la curva del Verona sia una sorta di covo del Kkk” continua la nota, evidentemente facendo finta di non vedere i ripetuti striscioni nazi-fascisti esposti dalla curva dell’Hellas Verona. 
“Le tifoserie non possono essere considerate razziste ma il razzismo esiste ed è spesso utilizzato per creare un nuovo allarmismo fra l’opinione pubblica. Questo linguaggio non convenzionale è utilizzato sempre più spesso da personaggi pubblici e politici, ai quali naturalmente nessuno penserebbe mai di applicare il codice etico”. 
“Siamo estremamente convinti – prosegue la nota, facendo riferimento al dito medio esposto contro i tifosi dell’Inter e alla macchina fotografica rotta al fotografo a Genova – che Balotelli sia a tutti gli effetti italiano ma l’arroganza che sembra trasparire di continuo dalla sua persona non è giustificabile. Le celebri Balotellate sono ormai storia nota e conclamata. Ciò che più conta sono lo spirito di sacrificio, la passione, il rispetto, le motivazioni e la maglia sudata, concetti che al momento parrebbero a lui sconosciuti. Ci sentiamo di condannare ogni gesto, ogni provocazione palesemente ostile e discriminatoria, però, vogliamo dare la nostra solidarietà a chi ha subito l’ennesimo provvedimento liberticida, questa volta non dalla Questura, che evidentemente non ha ritenuto così grave l’atteggiamento suddetto, ma dalla propria società”.

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