Un attivista indigeno che difendeva l'Amazzonia ucciso in un'imboscata
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Un attivista indigeno che difendeva l'Amazzonia ucciso in un'imboscata

L'azione opera di un gruppo di taglialegna illegali. Le accuse: "Il governo Bolsonaro ha le mani sporche del sangue degli indigeniì"

Un attivista indigeno assassinato in Amazzonia
Un attivista indigeno assassinato in Amazzonia
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3 Novembre 2019 - 11.34


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Ennesima tragedia in un paese che non sopporta i diritti dei nativi: un giovane leader indigeno impegnato nella difesa della foresta Amazzonica è stato ucciso da membri di una banda di taglialegna illegali in Brasile.
Secondo quanto indicato dalle autorità, venerdì Paulo Paulino Guajajara era impegnato in una battuta di caccia nella riserva di Araribóia, nello Stato di Maranhão, quando è caduto vittima di un’imboscata di una banda di taglialegna illegali. L’attivista, membro del gruppo contro il disboscamento Guardians of the Forest, è stato freddato con un colpo di pistola alla testa. Un altro uomo indigeno è rimasto ferito. Un taglialegna, inoltre, sarebbe rimasto ucciso in una sparatoria seguita all’imboscata.
«Il governo Bolsonaro ha le mani sporche del sangue degli indigeni», ha commentato l’organizzazione pan-indigena brasiliana Apib in un comunicato citato dalla Bbc. Il riferimento è al supporto agli agricoltori e ai taglialegna attivi nella foresta pluviale più volte espresso dal presidente brasiliano, Jair Bolsonaro.
Il ministro della Giustizia Sérgio Moro, dal canto suo, ha assicurato via Twitter che la polizia federale sta investigando sull’accaduto: «Non risparmieremo gli sforzi per portare davanti alla giustizia i responsabili di questo grave crimine», ha scritto.

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