Continua il fuoco di fila verso Donald Trump: a quanto rivela il New York Times, Trump non avrebbe blindato la denuncia della talpa sulla telefonata a Zelensky e insabbiato la trascrizione della chiamata – diffusa negli scorsi giorni – ma avrebbe fatto lo stesso anche con chiamate a Vladimr Putin e il prindice ereditario saudita Mohammed bin Salman.
La Casa Bianca afferma di aver iniziato a proteggere i contenuti delle conversazioni del presidente con leader stranieri – limitando quindi il numero dei funzionari che possono averne accesso – dopo che erano arrivate ai media dichiarazioni fatte durante un colloquio con alti funzionari russi nel 2017.
Le telefonate con il principe saudita, chiamato negli Stati Uniti Mbs, con l’acronimo delle iniziali, su cui è stato imposto il segreto risalgono al periodo della morte del giornalista dissidente, che scriveva il il Washington Post, Jamal Khashoggi, assassinato nel consolato saudita ad Istanbul.
Mentre per quanto riguarda le trascrizioni delle telefonate con il presidente russo, almeno una, secondo quanto risulta alla Cnn, sarebbe stata tenuta “strettamente riservata”.
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