Johnnson vuole imbavagliare gli anti-Brexit e chiede la sospensione del parlamento

Il premier britannico ha chiesto alla Regina di sospendere il Parlamento: ciò impedirebbe di dibattere la Brexit e si arriverebbe senza dubbio al no-deal

Boris Johnson
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28 Agosto 2019 - 10.40


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Mancano poche settimane alla scadenza per la Brexit e Boris Johnson non vuole soprese. E in modo oltraggioso, ha chiesto alla Regina di sospendere il Parlamento, per imbavagliare l’opposizione e impedire l’approvazione di leggi che servirebbero a fermare il no-deal, la folle soluzione dei brexiter che consiste nel lasciare l’Ue senza uno straccio di accordo. 
Dominic Grieve, un parlamentare dei Tory, ha bollato l’iniziativa come un ‘atto oltraggioso’ e ha avvertito che tutto questo potrebbe portare a una mozione di sfiducia nei confronti di Johnson, prima di aggiungere che “questo governo cadrà”. Il premier ha però definito “totalmente falso” sostenere che la sospensione sia stata motivata dal desiderio di forzare un “no deal”. 
Johnson si è infatti giustificato dicendo che non intende aspettare fino a dopo la Brexit “prima di proseguire con i nostri progetti per portare avanti questo Paese” e ha insistito che ci sarà ancora “ampiamente tempo” per il dibattito parlamentare sull’uscita del Regno Unito. “Abbiamo bisogno di una nuova legislazione. Dobbiamo presentare nuove e importanti proposte di legge ed è per questo che avremo un discorso della Regina”, ha aggiunto.
“Se verrà confermata la notizia sulla sospensione del Parlamento, si tratta di un oltraggio costituzionale. Non importa come la si presenta, è ovvio che il fine sarebbe quello di impedire al parlamento di dibattere la Brexit e fare il proprio dovere nel modellare la strada per il Paese… chiudere il parlamento sarebbe un’offesa al processo democratico e ai diritti dei deputati”: lo ha dichiarato lo speaker della Camera dei Comuni britannica John Bercow, citato dai media d’oltremanica.

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