Corbyn si candida alla guida del governo per scongiurare una Brexit 'no-deal'

Il leader laburista lancia un appello a tempo rivolto agli altri partiti dell'opposizione ed ai ribelli Tory filo-europeisti e nemici della linea dura di Boris Johnson

Corbyn e Johnson
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15 Agosto 2019 - 15.15


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Il leader laburista Jeremy Corbyn ha chiesto ai leader degli altri partiti dell’opposizione ed ai ribelli Tory di conferirgli l’incarico di premier per il tempo necessario a scongiurare una Brexit “no-deal”, senza accordo, chiedendo un’altra proroga a Bruxelles.
Il leader del Labour ha scritto una lettera ai colleghi, affermando che cercherà di chiedere un voto di sfiducia contro il governo di Boris Johnson alla «prima occasione in cui possiamo essere sicuri del successo».
In quel caso, ha aggiunto, «cercherò la fiducia della Camera per un governo temporaneo rigorosamente limitato allo scopo di convocare nuove elezioni e garantire la necessaria estensione dell’articolo 50», ossia una proroga della scadenza del 31 ottobre attualmente fissata per la Brexit.
Nel caso si andasse a elezioni, il Labour farebbe una campagna per un secondo referendum sulla permanenza o meno nell’Ue, ha aggiunto Corbyn. Il suo piano, comunque, risulta al momento poco praticabile, perché l’opposizione è divisa.
La leader dei liberaldemocratici Jo Swinson ha già respinto la proposta di Corbyn, sottolineando che il capo dei laburisti «non è la persona adatta a costruire una nuova maggioranza, seppur temporanea, per questo obiettivo».
La leader dei Verdi Caroline Lucas ha accolto l’appello per un voto di sfiducia a Johnson, ma ha ma insistito che un nuovo referendum deve essere convocato prima delle elezioni.
Ian Blackford, leader dello Scottish National Party a Westminster, si è detto disponibile a incontrare Corbyn ma ha dato la priorità ad un dibattito urgente in parlamento per bloccare ogni ipotesi di no deal al 31 ottobre.

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