L’immigrazione clandestina e “la crescita continua delle popolazioni musulmane” costituiscono una delle principali sfide per l’Ungheria e la Myanmar: lo hanno affermato il premier ungherese, Viktor Orban, e la leader birmana Aung San Suu Kyi, in vista a Budapest.
“I due dirigenti hanno sottolineato come una delle principali sfide attuali per entrambi i Paesi e le rispettive regioni è l’immigrazione, e il problema della coesistenza con una popolazione musulmana crescente”, si legge nel comunicato diffuso dal governo ungherese.
Orban si è detto favorevole ad una maggiore cooperazione ecomomica fra l’ex Birmania e l’Ue, ma ha respinto qualsiasi tentativo di “esportazione della democrazia”, accusando Bruxelles di “voler confondere questioni diverse come la cooperazione economica e la politica interna”.
Come ricorda il quotidiano britannico The Independent, Suu Kyi è stata oggetto di pesanti critiche per la violenta repressione delle’sercito birmano nei confronti della minoranza musulmana dei Rohingya, definita dalle Nazioni Unite come un atto di genocidio.