Fanno sfilare gli orfani davanti ai potenziali genitori adottivi: polemica in Brasile

I ragazzi sono tutti di età compresa tra i 4 e i 17 anni. E sono in molti a fare il paragone con il mercato degli schiavi

La sfilata dei ragazzini
La sfilata dei ragazzini
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1 Giugno 2019 - 09.02


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Ragazzini usati come ‘modelli’, anche se la scena somigliava più a un mercato degli schiavi e per questo sta suscitando parecchie polemiche in Brasile: alcuni minori, di età compresa tra i 4 e i 17 anni, tutti orfani, hanno sfilato in un centro commerciale di Cuiabà davanti a potenziali genitori. Il candidato alle presidenziali Guillermo Boulos ha descritto l’iniziativa come “incredibile perversità” e con “effetti devastanti”.
“Una sfilata che sembra una vecchia fiera degli schiavi, dove i signori guardavano i denti degli africani e ne verificavano la corporatura robusta per poi negoziarne il prezzo”, ha commentato l’avvocato Eduardo Mahlon, che ha poi ricordato come – dopo la precedente edizione della sfilata, nel 2016 – solo due adolescenti avrebbero trovato una famiglia.
Una ex deputata, Manuela d’Avila, ha condannato l’esposizione dei bambini in passerella: “Sono pieni di sogni e desideri, in cerca di approvazione dopo la sfilata; come se per amare un bambino dovessimo ammirarli fisicamente”.
La Commissione per i bambini e i giovani che ha organizzato l’evento, invece difende la sfilata. La presidente La Ramalho ha detto che questa iniziativa servirebbe ai potenziali genitori adottivi “per incontrare i bambini”, “per avere più informazioni sull’adozione” e ai bambini “per avere un giorno diverso, in cui saranno acconciarsi, vestirsi e curare il make-up per la sfilata”.
Prima di calcare il palco, i piccoli sono stati pettinati e abbigliati ad hoc da professionisti del settore estetico, sostenuti da negozi e brand per l’infanzia che hanno fornito a titolo promozionale i capi d’abbigliamento e gli altri accessori per la sfilata. Nonostante queste implicazioni commerciali, l’evento era stato autorizzato dal Giudice minorile Gleide Bispo Santos e avrebbe ottenuto il sostegno della Commissione per l’infanzia e la gioventù della Oab nel Mato Grosso.

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