È giunta l’autorizzazione a far sbarcare nelle prossime ore a Lampedusa donne, bambini e famiglie che sono a bordo della Sea Watch 3. La nave si trovava da ore in fase di “pendola” ovvero si muoveva a zig zag al limite delle acque territoriali italiane. All’imbarcazione è stato vietato l’ingresso in seguito ad una direttiva firmata proprio dal Ministro dell’Interno Salvini.
Ma la situazione sulla nave era preoccupante: “C’è una donna ustionata che ha bisogno di trattamenti” ha scritto su twitter la ong. “Molti sono a rischio disidratazione e i bambini sono traumatizzati dalla permanenza nelle prigioni libiche e rischiano ulteriori danni psicologici”.
La Sea Watch 3, che ha soccorso 65 migranti a largo delle coste libiche, era stata diffidata dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di porto dal fare ingresso in acque italiane. E Matteo Salvini chiude i porti perché, dice, “non sono soccorritori ma scafisti”.
Su Twitter la Sea Watch spiega: “Tra le 65 persone soccorse ieri da Sea Watch ci sono 7 bambini di cui 2 sotto i 6 mesi. Il nostro team medico a bordo riporta casi di ustioni gravi dovuti alla miscela di carburante e acqua del mare. I naufraghi, dopo oltre 24h dal soccorso, hanno bisogno di un ora”
Matteo Salvini ribadisce la linea dei porti chiusi: “Erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma scafisti e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi”
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