Un altro giornalista assassinato in Messico, è l'ottavo dall'inizio della presidenza Obredor
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Un altro giornalista assassinato in Messico, è l'ottavo dall'inizio della presidenza Obredor

Telésforo Santiago Enríquez era il fondatore e direttore della radio locale 'Estéreo Cafetal' ed era noto localmente come insegnante di cultura indigena

Telesforo Santiago Enriquez
Telesforo Santiago Enriquez
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3 Maggio 2019 - 19.07


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Il numero di giornalisti assassinati dall’inizio del mandato di presidenza di Andrés Manuel Lopez Obredor, in Messico, è salito ancora: Telesforo Santiago Enriquez è stato ucciso con dei colpi di arma da fuoco nel sud del Paese, a San Augustin Loxicha a Oaxaca. 
Un portavoce della presidenza, Jesus Ramirez, ha dichiarato che “il governo prende l’impegno di trovare i responsabili di questo attacco al giornalismo messicano”. 
L’ultima morte violenta si era registrata a Sinaloa, nel nord del Paese, con l’omicidio del reporter Omar Iván Camacho, a dimostrazione che gli attacchi del crimine contro i giornalisti in Messico si estendono sull’intero territorio nazionale.
Un’emergenza che aveva fatto balzare il Messico già nel 2018, e per il secondo anno consecutivo, al primo posto fra i paesi non in guerra con il maggior numero di giornalisti uccisi, stando a Reporters sans Frontieres che conta per lo scorso anno nove giornalisti assassinati nel paese, dietro solo ai 15 in Afghanistan e agli 11 in Siria. Ed era soltanto la conferma di una tendenza già acclarata, considerato che nel 2017 fra i 65 giornalisti uccisi nel mondo 11 furono messicani.
Per quell’anno il Messico superò anche Afghanistan e Iraq che registrarono rispettivamente nove e otto morti fra i reporter, mentre risultò secondo solo alla Siria dove – il luogo in quel momento considerato il più pericoloso in assoluto per i media – morirono 12 giornalisti.
Telésforo Santiago Enríquez era il fondatore e direttore della radio locale ‘Estéreo Cafetal’ che trasmette da San Agustín Loxicha, ed era anche noto localmente come insegnante di cultura indigena e promotore e sostenitore della protezione delle lingue native. Stando alla ricostruzione dell’omicidio gli è stato teso un agguato mentre si trovava nella sua auto nei pressi della città di Juchitan e si recava proprio alla radio per cominciare la sua trasmissione: è stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco ed è morto all’istante.
La morte del giornalista ha profondamente scosso l’opinione pubblica locale che si è mobilitata attraverso i social network e le reti della società civile chiedendo che venga fatta chiarezza.

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