Alan Kurdi da dieci giorni in mare: a bordo si canta per resistere meglio
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Alan Kurdi da dieci giorni in mare: a bordo si canta per resistere meglio

Da dieci giorni la Sea Eye è ferma davanti Malta. Ora il Ministro francese dell'Interno Christophe Castaner: "possiamo ospitare fino a 20 persone bisognose"

Migranti sull'Alan Kurdi
Migranti sull'Alan Kurdi
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12 Aprile 2019 - 10.16


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La Francia si è dichiarata pronta, “come molti altri partner europei”, a ospitare una parte dei migranti a bordo della nave Alan Kurdi, da ormai dieci giorni al lardo di Malta e bloccata dal no sia dell’Isola che dell’Italia. Il sì della Francia permetterebbe lo sbarco a La Valletta. 
“Come per le altre navi (Lifeline, Aquarius, SeaWatch), ho chiesto che lo staff del Ministero degli Interni e l’Ofpra fossero pronti ad andare sul posto nelle prossime ore per facilitare il trasferimento in La Francia di 20 persone bisognose di protezione , ha detto il Ministro dell’Interno francese Christophe Castaner. 
La nave Alan-Kurdi – battezzata così da Sea-Eye in omaggio al piccolo siriano trovato annegato su una spiaggia turca – ha soccorso il 3 aprile, 64 migranti che erano su un’imbarcazione di fortuna al largo della costa libica. Inizialmente si è diretta verso l’isola italiana di Lampedusa, ma dopo il divieto di sbarco del ministro dell’interno italiano, Matteo Salvini, la nave è rimasta bloccata, in attesa di una soluzione, al largo di Malta.

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A Bordo si canta per non finire nella depressione

Decimo giorno in mare per i 62 migranti soccorsi lo scorso 3 aprile dalla Alan Kurdi, la nave della ong tedesca Sea Eye, al largo delle coste libiche. Dopo il rifiuto dell’Italia, anche Malta continua ad essere ferma nel suo ‘no’ all’ingresso nelle proprie acque dell’imbarcazione umanitaria.
La Alan Kurdi si trova così a sud-est dell’isola, in acque internazionali: due persone sono state evacuate nei giorni scorsi per le precarie condizioni di salute. A bordo, comunque, si cerca di mantenere alto l’umore per resistere. Un video postato da Sea Eye mostra i migranti che cantano in coro avvolti nelle coperte.

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