In Libia è caos non solo nelle coste: Haftar marcia verso Tripoli e l'Onu è preoccupata
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In Libia è caos non solo nelle coste: Haftar marcia verso Tripoli e l'Onu è preoccupata

Per Antonio Guterres c'è preoccupazione "per i movimenti militari e per il rischio di scontro"

Il generale Haftar
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4 Aprile 2019 - 13.02


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Dal 14 al 16 aprile si terrà la Conferenza nazionale della Libia per tracciare la strada che porti alle elezioni già a giugno. Intanto le forze di Haftar sono entrate nella città di Garian a 100 chilometri da Tripoli. L’esercito nazionale libico del maresciallo è “stato accolto in festa dalla popolazione di Garian”, dice Ahmed al Mismari portavoce delle forze armate. Continua la battaglia di Haftar “per bonificare l’ovest del Paese dalla presenza” di quelle che definisce come le “milizie criminali”. Le milizie sono però appoggiate dal presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez Serraj, che mercoledì ha proclamato lo stato d’emergenza temendo un’offensiva sulla capitale da parte di Haftar. Milizie che hanno affermato di essere “in posizione per respingere l’avanzata” dell’Esercito nazionale libico. Avendo disposto a sud diversi uomini per difendere la capitale.

L’ingresso a Garian è avvenuto nella notte ma stamattina un tweet del sito Libya Observer, ostile nei confronti del generale, sostiene che le forze di Haftar “si sono ritirate nell’area di Jandouba, nella parte sud della città, mentre forze libiche occidentali mobilitano truppe per attaccarle”.

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La tensione è espressa anche nel Tweet di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu: “Sono profondamente preoccupato per i movimenti militari in corso in Libia e per il rischio di scontro. Non c’è una soluzione militare. Solo il dialogo intra-libico può risolvere i problemi del Paese. Chiedo calma e moderazione mentre mi preparo per incontrare i leader libici nel Paese”.

“Scontri” sono stati segnalati già ieri a “a sud di Tripoli” tra l’Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar e milizie che sostengono il premier Fayez Al Sarraj. Almeno secondo un media libico, si tratterebbe di “scaramucce limitate” e una fonte ufficiale dello Lna ha sostenuto che le forze di Haftar, pur attaccate, in tarda sera stavano rimanendo sulla difensiva.

Non dovrebbe essere quindi l’inizio di una rapida presa di Tripoli da parte del generale cireanico ma appare come un pessimo segnale che viene lanciato a soli dieci giorni dalla “Conferenza nazionale” sulla Libia: l’incontro sotto l’egida dell’Onu ma solo con partecipanti libici è previsto dal 14 al 16 aprile a Ghadames, nel sud-ovest del Paese, e dovrebbe generare un accordo per arrivare ad elezioni risolvendo la crisi libica in corso a fasi alterne dalla caduta del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011.

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Già in passato vi erano stati scontri fra milizie dela Lna e altre a difesa della capitale e i proclami del portavoce del generale, Ahmed Mismari, su un’imminente presa della capitale si erano rivelati inconsistenti.I combattimenti però avvengono lo stesso giorno in cui Haftar ordina di spostare nell’ovest della Libia “diverse unità militari” ufficialmente al fine di stanare “formazioni terroriste”.

Il Consiglio presidenziale di cui è capo Sarraj oggi ha dichiarato lo stato di emergenza e denunciato gli ordini impartiti da Haftar alle sue truppe di avanzare verso Tripoli definendoli “annunci provocatori” tra l’altro perchè esortano a “liberare la capitale”. Dal canto suo il ministero dell’Interno di Tripoli ha fatto sapere che le sue forze sono pronte a respingere qualsiasi attacco alla capitale.

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