La messa di Francesco ad Abu Dhabi: "I cristiani devono promuovere la pace"
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La messa di Francesco ad Abu Dhabi: "I cristiani devono promuovere la pace"

Erano presenti 130 mila persone, di cui 4 mila musulmani. Si tratta della prima grande messa celebrata in pubblico nella Penisola araba.

Papa Francesco
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5 Febbraio 2019 - 09.57


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Papa Francesco, ha tenuto una messa alla Zayed Sports City di Abu Dhabi davanti a circa 130mila persone, tra cui 4mila musulmani.
Nella sua omelia il Papa ha detto: “Il cristiano promuove la pace, a cominciare dalla comunità in cui vive”.
Il Pontefice ha sottolineato che le Beatitudini sono “una mappa di vita: non domandano azioni sovrumane, ma chiedono di imitare Gesù nella vita di ogni giorno”.

Papa Francesco è arrivato alla Zayed Sports City, il grande centro sportivo di Abu Dhabi, dove stamane celebra la messa per la comunità cattolica locale, costituita soprattutto da lavoratori immigrati da Paesi asiatici come l’India e le Filippine.
Si tratta della prima grande messa celebrata in pubblico nella Penisola araba. Il Papa fa il giro in ‘papamobile’ tra la folla festante dei fedeli, accorsi dagli Emirati Arabi Uniti e anche da Paesi limitrofi. Sono andati esauriti i 135 mila biglietti disponibili: per cui 45 mila fedeli assistono alla messa papale nello stadio, che è il più grande degli Emirati, gli altri nelle aree adiacenti, tra cui un palasport, sempre all’interno della città sportiva Zayed. Impressionante il colpo d’occhio delle tribune dello stadio, con decine di migliaia di giovani di circa 100 provenienze e nazionalità diverse che sventolane le bandierine bianche e gialle, i colori del Vaticano. Alla messa assistono anche 4.000 ospiti musulmani. 
La visita di tre giorni negli Emirati Arabi Uniti si conclude oggi.

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“Chiedo per voi la grazia di custodire la pace, l’unità, di prendervi cura gli uni degli altri, con quella bella fraternità per cui non ci sono cristiani di prima e di seconda classe”. Lo ha detto papa Francesco nell’omelia della messa alla Zayed Sports City di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della sua visita negli Emirati Arabi Uniti. Parlando delle Beatitudini, il Papa ha detto che “in esse vediamo un capovolgimento del pensare comune, secondo cui sono beati i ricchi, i potenti, quanti hanno successo e sono acclamati dalle folle. Per Gesù, invece, beati sono i poveri, i miti, quanti restano giusti anche a costo di fare brutta figura, i perseguitati”. “Sono venuto anche a dirvi grazie per come vivete il Vangelo che abbiamo ascoltato”, ha proseguito.
“Siete un coro che comprende una varietà di nazioni, lingue e riti; una diversità che lo Spirito Santo ama e vuole sempre più armonizzare, per farne una sinfonia. Questa gioiosa polifonia della fede è una testimonianza che date a tutti e che edifica la Chiesa”, ha sottolineato il Pontefice. Il Papa si è quindi soffermato su due Beatitudini. La prima, “Beati i miti”, secondo cui “non è beato chi aggredisce o sopraffà, ma chi mantiene il comportamento di Gesù che ci ha salvato: mite anche di fronte ai suoi accusatori”. La seconda Beatitudine, “Beati gli operatori di pace”, implica che “il cristiano promuove la pace, a cominciare dalla comunità in cui vive”.

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