Erdogan prepara l'assalto finale contro i curdo-siriani: offensiva tra un mese
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Erdogan prepara l'assalto finale contro i curdo-siriani: offensiva tra un mese

Il presidente turco pronto ad agire non appena le truppe Usa avrano lasciato il nord della Siria

Una combattente delle Ypj
Una combattente delle Ypj
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21 Dicembre 2018 - 16.01


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Hanno difeso Kobane e liberato Raqqa. Ma adesso i curdi-siriani possono essere abbandonati al loro destino.
Da un lato lo Stato Islamico con continua a ritenerli acerrimi nemici da combattere (come sta facendo anche in questi giorni anche se molta stampa non ne parla) dall’altro la Turchia di Erdogan che li considera terroristi che minacciano la sicurezza di Ankara e infine Assad che vuole riprendere il controllo del Rojava ribelle e chissà cosa accadrà-
Così la Turchia già prepara le armi contro gli odiati curdo-siriani di Ypg e Ypj dopo aver già invaso il cantone di Afrin.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato il rinvio della nuova operazione militare delle forze di Ankara nella Siria settentrionale, nell’area a est del fiume Eufrate, una regione in cui sono presenti i miliziani curdi. “Abbiamo rinviato l’operazione a est dell’Eufrate finché non vediamo le conseguenze del ritiro degli Stati Uniti dalla Siria”, ha dichiarato Erdogan nel corso di una conferenza a Istanbul, secondo quanto riferito dal sito dell’emittente ‘Trt’.
“La telefonata che abbiamo avuto con Trump (il presidente degli Stati Uniti, ndr), come anche i contatti della nostra diplomazia e della nostra sicurezza ed i comunicati delle autorità statunitensi ci hanno portato ad aspettare un po’” prima di lanciare l’offensiva, ha aggiunto Erdogan.
Secondo ‘Trt’, il presidente turco ha precisato che l’operazione nel nord della Siria scatterà tra un mese, che “pensiamo è sufficiente per il ritiro degli Stati Uniti”. Erdogan ha sottolineato che nel frattempo Ankara lavorerà con gli Stati Uniti per pianificare un’operazione contro il sedicente Stato islamico (Is) in Siria.
“La Turchia – ha concluso – non ha gli occhi puntati sul territorio siriano. Tuttavia, la sicurezza è per noi essenziale e la nostra posizione nei confronti dei gruppi terroristici è chiara. Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza”.

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