Soldi pubblici usati per fini personali: si aggrava la posizione di Marine Le Pen
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Soldi pubblici usati per fini personali: si aggrava la posizione di Marine Le Pen

L'estremista di destra francese è accusata per gli impieghi fittizi al Parlamento europeo. Il giudice ipotizza un reato più grave: rischia fino a 10 anni di prigione

Matteo Salvini e Marine Le Pen
Matteo Salvini e Marine Le Pen
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12 Ottobre 2018 - 17.21


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Quelli che se la prendono con i migranti ma poi non rinunciano al loro magna-magna, alle furberie a spese dei contribuenti: si aggrava la situazione giudiziaria di Marine Le Pen. Al termine dell’interrogatorio, al tribunale di Parigi, i giudici hanno “riqualificato” e “aggravato” il capo di imputazione contro la leader del Rassemblement National (ex Front National) nella vicenda dei presunti impieghi fittizi al Parlamento europeo. Il capo di imputazione passa da “abuso di fiducia” a “distrazione di fondi pubblici”.
«Non c’è alcun fatto nuovo, ma una riqualificazione», ha confermato Le Pen, che questa mattina, dinanzi ai giudici francesi, è rimasta in silenzio. In Francia, il reato di “sottrazione di fondi pubblici” è punibile con condanne fino a 10 anni di prigione e un milione di euro di multa, contro i tre anni di prigione e i 375’000 euro di multa per l'”abuso di fiducia”.

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