Raiola attacca Guardiola: è un cane e un codardo

Il procuratore spara a zero contro l'allenatore del City: anche se vincesse la Champions continuerei a odiarlo, come persona vale zero

Mino Raiola
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25 Marzo 2018 - 12.09


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Un personaggio sopra le righe e chissà se il calcio (inteso come sport che guida i sentimenti e non come puro business) un giorno non troppo lontano possa fare a meno di personaggi come lui: Mino Raiola ne ha per tutti. Qualche giorno fa, dopo l’esclusione del suo assistito Mario Balotelli dai convocati del ct Di Biagio, aveva attaccato pesantemente la Federazione (“Fa schifo, è piena di scarsi”).
Ora, ad essere preso di mira, è il tecnico del City Pep Guardiola, che dalle pagine del ‘Daily Mirror’ definisce “un codardo, un cane”. E ancora: “Il Guardiola allenatore è fantastico. Come persona, però è uno zero assoluto”.
Raiola attacca Guardiola colpevole di aver fatto fuori al Barcellona Ibrahimovic, altro suo eccellente assistito, dopo una sola stagione (2009/10). Lo svedese ha raccontato anche recentemente del pessimo rapporto con il tecnico spagnolo.
Ora Raiola alza decisamente i toni: “E’ il classico prete – ha proseguito il procuratore al Daily Mirror – Fai come ti dico, non fare quello che… Se il Manchester City vincerà la Champions League questa stagione si enfatizzerà quanto è bravo come allenatore, ma io continuerò a odiarlo”. 

E ancora: “La sera della finale di Wembley nel 2011 sono andato a cercarlo nei corridoi, solo Adriano Galliani mi ha fermato. Per fortuna di Guardiola. Disse a Zlatan di andare da lui se avesse avuto problemi o lamentele, ma poi lo ha semplicemente ignorato e non lo faceva giocare. Non lo ha nemmeno salutato. Guardiola ha fatto lo stesso con Maxwell che è una bravissima persona. Così ho detto a Zlatan di andare a parcheggiare la sua Ferrari nel posto di Guardiola…”.

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