Sarri e il vizietto del sessismo: dal 'finocchio' a Mancini, alla sfuriata contro la giornalista

“Sei una donna, sei carina e per questi due motivi non ti mando a fare in culo”. Se invece fosse stata bruttina...

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Claudia Sarritzu Modifica articolo

12 Marzo 2018 - 10.14


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Il tecnico del Napoli, dopo il pareggio di San Siro contro l’Inter, ha risposto in modo davvero maleducato a una giornalista che in sala stampa gli aveva chiesto: “Sono troppo dura se dico che dopo questa sera lo scudetto è compromesso?”.

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E lui, ribadendo il suo sessismo dopo il caso di Mancini di qualche tempo fa, le ha risposto: “Sei una donna, sei carina e per questi due motivi non ti mando a fare in culo”.

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Dal mondo del calcio non possiamo certo aspettarci interventi illuminati, è ovvio. E da Sarri ancora meno. Ricordate quando nel 2016, nel post partita di Napoli-Inter di Coppa Italia diede del finocchio a Mancini? E Mancini rispose in modo molto intelligente: “‘frocio, finocchio’. E io ne andrei anche orgoglioso, se sono questi gli uomini. Ha 60 anni e si deve vergognare”. 

E poi si scusò giustificando la sua sfuriata con il fatto che fosse ‘nervoso’.

Il problema è un altro. Non dovremmo mai considerare l’essere gay una offesa. E di certo non dovremmo rivolgerci al prossimo in modo offensivo e sessista.

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Quindi, caro Sarri, chiariscici un punto: se la giornalista fosse stata bruttina la si poteva mandare a quel Paese senza problemi solo perché ha fatto il suo mestiere? 

I colleghi uomini della donna dovrebbero indignarsi e ammonire questi atteggiamenti.

Quando il mondo del calcio smetterà di vedere la donna come un oggetto da maltrattare o ridicolizzare a seconda dell’aspetto fisico?

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Ma soprattutto, caro Sarri, tu di definiresti ‘carino’? Giusto per capire se possiamo, noi donne tutte, mandarti a quel paese. 

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