Catturato il capo dei sanguinari narcos Los Zetas, ex agenti speciali della Polizia messicana

José Maria Guizar Valencia, sulla cui testa gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 5 milioni, catturato in un quartiere alla moda della capitale messicana

José Maria Guizar Valencia
José Maria Guizar Valencia
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10 Febbraio 2018 - 10.25


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Sulla sua testa c’era una taglia di cinque milioni, messa dagli Stati Uniti ed alla fine la sua latitanza è finita. 

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Il capo del sanguinario cartello messicano di narcotraffficanti dei Los Zetas, José Maria Guizar Valencia, è stato arrestato a Città del Messico.
Il trafficante di droga (il cui soprannome era ‘Z43’) è stato catturato “senza usare la forza” durante un’operazione condotta dalle unità d’elite della Marina – che in questi anni hanno inferto colpi durissimi ai cartelli – nel quartiere alla moda di Roma, nel cuore della capitale, secondo quanto ha Renato Sales, il commissario per la sicurezza nazionale.
“Z43”, che ha la doppia nazionalità statunitense-messicana, è nato nel 1969, secondo i media locali. È sospettato di essere responsabile di un imponente traffico di droga verso gli Stati Uniti e di essere uno dei principali colpevoli di violenza negli Stati del sud-est del Paese., ha detto Sales.
José Maria Guizar Valencia ha operato inizialmente nello Stato di Michoacan e, nel 2001, in quello di Tamaulipas, prima di stabilire la sua base nel 2003 a Palenque in Chiapas, “dove ha reclutato le cellule criminali locali”, secondo Sales. Da allora ha ampliato il suo traffico a Veracruz, lungo il Golfo del Messico e lo stato di Puebla.
La banda dei Los Zetas è stata creata nel 1997 da circa 30 disertori del gruppo delle forze speciali messicane (GAFE). Questi ex soldati si unirono ai ranghi del cartello del Golfo, diventando feroci assassini al servizio del suo leader, Osiel Cardenas, arrestato nel 2003 e estradato negli Stati Uniti quattro anni dopo. Da allora, gli Zeta hanno dichiarato guerra ai  successori di Cardenas per conquistare la supremazia nel traffico di droga in partenza dalla costa atlantica. Spesso gli affiliati ai Los Zetas firmano le loro violenza con una grande “Z” incisa su corpo delle loro vittime, spesso decapitate, mutilate o smembrate per spaventare gli avversari.
L’ex leader del cartello, Omar Treviño, detto “Z42”, è stato arrestato nel 2015 anche a Città del Messico.

 

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