Fascismo e razzismo: sul Guardian l'emergenza che in Italia molti negano

Il The Guardian, in un articolo, spiega l'ascesa dei movimenti di estrema destra in Italia e come negli ultimi anni hanno guadagnato sempre maggiore consenso.

La foto dell'articolo del Guardian
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6 Febbraio 2018 - 18.38


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Sul The Guardian appare un articolo che descrive, con riferimento ai fatti degli ultimi giorni, l’ascesa preoccupante dei movimenti fascisti in Italia. Riportando i dati del sito antifascista Infoantifa Ecn, il giornale inglese parla di 142 attacchi di natura neofascista accaduti in Italia dal 2014 a oggi, attacchi di cui quello di Luca Traini è solo l’ultimo esempio.

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Ma non si ferma qui: l’articolo descrive bene il silenzio delle istituzioni, che hanno mancato di rispondere alle sollecitazioni di Carla Nespolo, presidente dell’Anpi, per bloccare la partecipazione di partiti di chiara ispirazione fascista alle prossime elezioni del 4 marzo. Nonostante ciò, Simone Di Stefano, leader di CasaPound, è un candidato premier, e come fa notare il Guardian a beneficio del lettori non italiani, CasaPound e Forza Nuova non fanno nulla per mascherare le loro inclinazioni di ultradestra: svastiche,  saluti romani e simboli del nazifascismo sono sbandierati con un’intollerabile nonchalance ad ogni loro manifestazione, in un paese che, almeno a quanto afferma la Costituzione, “vieta la ricostituzione, in qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. 

Il Guardian cita anche i numeri: alla sua fondazione, nel 2001, Forza Nuova contava non pià di 1.500 membri; in 17 anni, le cose sono molto cambiate e oggi gli iscritti sono 13.000 con 241.000 follower sulla pagina Facebook del partito, 20.000 in più rispetto al Pd. 

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“Le fake news hanno giocato un ruolo fondamentale nella propaganda dell’estrema destra, ha detto al Guardian Francesco Pira, professore di sociologia della comunicazione all’Università di Messina; “Non c’è nessun tipo di vigilanza e il problema non riguarda solo le fake news, ma anche l’utilizzo delle parole come ‘clandestino’, ormai diventato sinonimo di ‘migrante’, creando un unione semantica tra gli immigrati in cerca di asilo e i criminali”. 

L’articolo chiude con un riferimento al film di Luca Miniero, Sono Tornato, che immagina un ritorno di Mussolini in Italia: “a differenza dei tedeschi” ha detto Miniero, “gli italiani non hanno mai voluto fare i conti con il loro passato di dittatura. Mussolini non è mai stato rimosso e quello che sta succedendo in questo momento nel paese mi fa pensare che se tornasse davvero, non avrebbe difficoltà a vincere le elezioni”. 

 

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