Nanga Parbat: soccorsa Elisabeth Revol, nessuna speranza ormai per Mackiewicz

L'alpinista francese soccorsa a 600 metri, il suo compagno polacco bloccato a oltre 700 metri e con gravissimi problemi di vista

Elisabeth Rovel e Tomek Mackiewicz
Elisabeth Rovel e Tomek Mackiewicz
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28 Gennaio 2018 - 11.41


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Il Nanga Parbat ha preteso una nuova vittima: sono ormai quasi ridotte a zero le speranze di trovare e soccorrere l’alpinista polacco Tomek Mackiewicz, 43 anni, mentre la sua compagna di cordata, la francese Elisabeth Revol, 37 anni,  è stata salvata, sul versante pakistano, dopo che era rimasta bloccata su una parete a oltre 6 mila metri. Elisabeth Revol è riuscita a mettersi in contatto con i soccorritori, inviando un messaggio: «Sto bene, ho fame e sete. Ho anche dormito un po’», ha scritto l’alpinista.

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A salvare Elisabeth Revol sono stati quattro alpinisti polacchi che stavano tentando, insieme ad altri compagni, la scalata del K2. Alle operazioni di salvataggio hanno partcipato anche due elicotteri dell’esercito pakistano.

Per Tomek Mackiewicz – segnalato a circa 7.200 metri— , purtroppo, non c’è stato nulla da fare perchè le avverse condizioni metereologiche hanno impedito ai soccorritori di tentare di raggiungerlo.
I due alpinisti, dopo una notte in parete, dovevano scendere, ma Mackievicz ha avuto gravissimi problemi alla vista. Mackiewicz e Revol da anni stavano tentando di raggiungere in inverno la cima della «Montagna assassina», come viene chiamata il Nanga Parbat (alto 8,126 metri) , ed erano in parete da 12 giorni.

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