Siamo 30 secondi più vicini alla fine del mondo

L'orologio del Giorno del Giudizio, uno strumento simbolico per indicare quanto l'umanità sia in pericolo, è stato spostato in avanti. Mancano due minuti alla mezzanotte.

L'orologio del Giorno del Giudizio
L'orologio del Giorno del Giudizio
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25 Gennaio 2018 - 21.12


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L’orologio del Giorno del Giudizio, uno strumento simbolico utilizzato dalla comunità scientifica per indicare quanto, secondo la situazione mondiale, l’umanità sia vicina alla sua fine, è stato spostato in avanti di 30 secondi, raggiungendo i due minuti alla mezzanotte. Non succedeva dal 1953, durante la Guerra Fredda. Lo ha annunciato il Bullettin of the Atomic Scientists di Washington.

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Dietro la scelta di portare avanti le lancette, sta soprattutto “il fallimento dei leader mondiali nel rispondere con immediatezza alle continue minacce nucleari e al pericolo del cambiamento climatico”. Nella dichiarazione sono citate, tra le altre, le minacce continue di Donald Trump e Kim Jong-un, gli screzi tra Usa e Russia, le tensioni nel mare cinese del sud e l’incertezza dell’accordo sul nucleare in Iran. Inoltre, gli scienziati hanno espresso la loro preoccupazione per l’insorgere in tutto il mondo di movimenti di estrema destra e di chiara ispirazione xenofoba e razzista, quando non dichiaratamente fascista, percepiti come minacce alla democrazia e alla stabilità del mondo.

La presidenza di Donald Trump, secondo gli scienziati, è stata una delle cause principali dello spostamento delle lancette: la sua inverosimile negazione del cambiamento climatico, la scelta di uscire dagli accordi di Parigi, le tensioni provocate dal riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele e soprattutto i rapporti, già citati, con la Corea del Nord, hanno fatto sì che gli Stati Uniti perdessero il loro ruolo di leader del mondo occidentale.

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“Nessuno è più in grado di capire quando gli Stati Uniti sono seri o meno e questo crea una gigantesca incertezza diplomatica che dà alla situazione mondiale un senso di irrealtà minacciosa” sostengono gli scienziati.

L’orologio è stato spostato molte volte nel corso degli anni, sin dal suo debutto nel 1947: nel 2012 si è giunti a 5 minuti dalla mezzanotte, 3 minuti nel 2015 e 2 minuti e mezzo l’anno scorso. Tra le minacce individuate dagli scienziati c’è anche la pericolosa ingerenza degli hacker nel mondo finanziario ed energetico, oltre che nella politica internazionale.

Tuttavia, l’orologio non è esente da critiche: in molti sono a sostenere che gli scienziati, comunicando queste informazioni, altro non fanno che generare ulteriore paralisi, causando terrorismo psicologico. Altri hanno invece fatto notare come l’orologio non sia stato spostato durante la crisi missilistica di Cuba del 1962, il momento della storia recente in cui Russia e Stati Uniti sono stati più vicini alla guerra nucleare. Ma Lawrence M. Krauss, un cosmologo dell’Università dell’Arizona, ha ribadito che “l’orologio non viene spostato in conseguenza di singoli eventi, ma quando la somma degli eventi mondiali fa ritenere opportuno aumentare il livello di allarme. La questione è: quest’anno siamo più in pericolo come razza umana rispetto all’anno scorso? La risposta è sì”.

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L’orologio del Giorno del Giudizio (Doomsday Clock, in inglese) è uno strumento utile per suscitare dibattito e spingere le persone ad agire. “Nell’era delle fake news e dell’informazione rapida” ha detto Krauss, “concentrarsi in un solo giorno su tutte le minacce che ci sono al mondo è importante, tanto più che nel corso dell’anno non avremo più assolutamente idea di quanto alto sia il livello di pericolo”

E il pericolo è enorme: Beatrice Fihn, direttrice generale della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari si è detta “molto preoccupata per la situazione odierna. Se le armi nucleari in questo momento presenti nel mondo non saranno disarmate, verranno usate. È solo questione di tempo”.

E a quanto sembra, di due minuti.

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