Malagò sullo Ius Soli: l'Italia ha perso 4 milioni di atleti potenziali

Il presidente del Coni a favore della riforma: siamo un paese a crescita zero, nelle scuole i ragazzi fanno sport insieme ma per alcuni si chiudono le porte perché stranieri

Il presidente del Coni Malagò
Il presidente del Coni Malagò
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

29 Novembre 2017 - 21.46


ATF AMP

Da un punto di vista sportivo è una catastrofe: “Senza Ius soli negli ultimi 15 anni abbiamo perso 4 milioni e mezzo di potenziali atleti tra i 14 e i 19 anni”. Con le elezioni alle porte, il razzismo dilagante e la paura di perdere consensi difficilmente il provvedimento passerà. E allora una parola a favore della legge l’ha pronunciata il presidente del Coni Giovanni Malagò Malagò presentando i risultati del progetto “Sport e integrazione” al Foro Italico a Roma, ha dichiarato: “C’è qualcuno che cavalca certe cose per proprio tornaconto, come sulla legge per lo ius soli. Il mondo dello sport è da subito stato il portabandiera (della cittadinanza sportiva, ndr), ma non vuole essere strumentalizzato né tirato per la giacchetta. Sicuramente in Italia abbiamo una crescita demografica che è pari a zero e, guardando alle statistiche, negli ultimi 15 anni abbiamo perso 4 milioni e mezzo di potenziali atleti tra i 14 e i 19 anni”. Quindi ha aggiunto: “Oggi molte persone che risiedono in Italia non sono riconosciute come italiane e per questo non possono indossare la maglia azzurra. Ma lo sport non è né di destra né di sinistra, non può avere svantaggi: a tutti deve essere permesso di praticare la propria disciplina e bisogna lavorare per questo”.
E poi la conclusione: “E’ inaccettabile che i nostri figli siano a scuola con altri ragazzi, vanno a fare sport e magari questi ragazzi sono anche più bravi di alcuni dei nostri ma non possono competere ai vari livelli dei campionati o addirittura in alcuni casi indossare la maglia azzurra: questo non è giusto”.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version