Donald Trump, per tornare a minacciare la Corea del Nord, ha scelto una platea particolare, una folta rappresentanza dei soldati americani di stanza in Giappone, che ha incontrato subito dopo il suo arrivo a Tokyo, scortato da una sempre silente Melania. “Nessun dittatore – ha scandito – deve sottovalutare la determinazione e la risolutezza degli Stati Uniti”, con una frase che aveva un oggetto ben definito, la politica nucleare della Corea del Nord, il cui programma deve essere fermato, ha fatto capire il presidente americano.
Quasi parlando direttamente al dittatore Kim Jong Un, Trump ha ammonito: “Siamo in grado di controllare lo spazio aereo e quello terrestre e la Corea del Nord non deve sottovalutare la nostra totale determinazione. Chiuderemo presto questa situazione. Negli scorsi venticinque anni, ha detto ancora, lanciando una stoccata ai suoi predecessori – l’approccio alle minacce nordcoreane è stato di troppa debolezza, ma ora cambierà tutto”.
“Difenderemo la libertà ovunque e la Corea del Nord – ha concluso – è un grande problema che dobbiamo affrontare subito e risolvere”.
Mentre era in corso, sull’ Air Force One, il volo di trasferimento dagli Stati Uniti al Giappone, Trump, conversando con i giornalisti al seguito, non ha escluso un suo imminente incontro con il collega russo, Vladimir Putin, di cui ha auspicato l’aiuto per rivolvere il dossier norcoreano.
Ed un altro appunto, anche questo non atteso, Trump lo ha riservato al Gappone che non ha abbautto, come lui si sarebbe aspettato, i missili nordcoreani che hanno sorvolato l’arcipelago. E’ un particolare svelato dall’agenzia giapponese Kyodo, secondo la quale Trump, dopo il lancio coreano, si sarebbe detto sorpresa per la mancata reazione di un Paese di guerrieri come i samurai.
La replica di Pyingyang
Dopo le ‘minacce’ del presidente degli Stati Uniti che dal Giappone ha dato il via al suo tour asiatico, arriva a stretto giro la risposta della Corea del Nord che ha avvertito che imporrà “punizioni spietate” negli Stati Uniti per gli “stupidi commenti” del presidente. “Se gli Stati Uniti sottovaluteranno la forte determinazione della DPRK (La Repubblica Popolare Democratica di Corea, il nome ufficiale del paese), saremo costretti a infliggere una punizione spietata con la mobilitazione di tutte le nostre forze”, si legge nell’agenzia statale Kcna. Poi ancora un avvertimento alla Casa Bianca: “Se volete evitare la rovina, astenetevi dal fare commenti insensati”.
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