Il pugno di Rajoy su Puigdemont: controllo dei Mossos e della tv catalana

Il premier spagnolo ha deciso di fare ricorso all'articolo 155 della Costituzione e si prepara a commissariare la Catalogna. Sotto il controllo di Madrid anche la tv catalana e i Mossos

Mariano Rajoy
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21 Ottobre 2017 - 12.31


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Siamo arrivati allo scontro finale: il governo centrale spagnolo di Mariano Rajoy, riunito in un Consiglio dei ministri durato un paio di ore, ha deciso di fare ricorso all’Articolo 155 della Costituzione per revocare una serie di prerogative della Generalitat della Catalogna, il governo regionale autonomo, dopo che questo ha fatto votare un referendum per l’indipendenza.
Conseguenza diretta di questo passo – che era concordato tra il Partito popolare, il Partito socialista e il movimento Ciudadanos – è la sospensione del presidente della Generalitat Carles Puigdemont e di tutto il suo esecutivo, oltre che la convocazione delle elezioni nella regione entro sei mesi.
Rajoy, alla fine della riunione, è apparso in una conferenza stampa per spiegare i dettagli. Il premier ha affermato che il processo che ha portato al referendum è stato “un processo unilaterale, contrario a quello di chi ha cercato il confronto”. E ha continuato: “La sensazione è che alcuni desideravano raggiungere questa situazione, nella quale si applica l’articolo 155 della Costituzione: la Generalitat non poteva fare di peggio”, ha detto Rajoy. “Non era né il nostro desiderio, né la nostra intenzione (arrivare a questo punto)”.
Per quanto riguarda invece il tentativo di dialogo, Rajoy ha accusato Barcellona di aver tentato d'”imporre” al governo spagnolo e che non c’è stato un vero e proprio dialogo, il quale se praticato “al di fuori della legge è profondamente antidemocratico”.
Prima della riunione, il governo ha anche diffuso le motivazioni che hanno portato alla convocazione del consiglio. Gli obiettivi erano, a suo dire, quattro: ripristinare la legalità, garantire la neutralità delle istituzioni, preservare i servizi pubblici e la ripresa economica e difendere i diritti di tutti i catalani.
Il governo di Madrid ha accusato la Generalitat di aver disobbedito agli obblighi di legge, danneggiando seriamente l’interesse generale della Spagna; lamenta il deterioramento della coesistenza in Catalogna e il danno economico provocato dall’esodo di imprese che hanno lasciato la regione con notevoli conseguenze economiche.
L’esecutivo di Rajoy ha comunque assicurato che non ci saranno limitazioni della libertà personale.
Le misure decise dal governo dovranno essere approvate a maggioranza assoluta in Senato riunito in sessione plenaria. Giovedì o venerdì l’applicazione dell’Articolo 155 potrebbe essere definitivamente approvata.

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Alcuni delle misure previste:  Madrid prevede di prendere il controllo fra l’altro dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, della Radio-Tv pubblica (Tv3 e Radio Catalunya), grazie all’art. 155. Lo precisa il documento con le misure previste dall’esecutivo spagnolo inviato al Senato, che lo approverà probabilmente il 27 ottobre. Il governo spagnolo, attraverso i delegati che nominerà in Catalogna, potrà destituire e sostituire i dirigenti di polizia e radio-tv catalane.

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