Ma nelle piazze di Spagna rispuntano fascisti e franchisti

Nelle manifestazioni per l'unità del Paese inizia a farsi largo l'estrema destra in cerca di nuove legittimazioni. Un giornalista è stato picchiato: era stato scambiato per un reporter catalano

Saluti fascisti nel corso della manifestazione unionista in Spagna
Saluti fascisti nel corso della manifestazione unionista in Spagna
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9 Ottobre 2017 - 15.18


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di Andrea Lapponi

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Una mamma con le sue due bambine va a prendere un treno per passare la domenica in campagna. Impossibile salire sul, primo e anche il secondo è stracolmo. Finalmente  riescono con il terzo. Il treno viene dal Maresme (zona costiera a nord di Barcellona) ed è pieno di gente che va alla manifestazione unionista. Balli, canti e cori “¡Viva España!”, “¡Viva el Rey!”, “¡Viva la Guardia Civil!”. Le bambine si spaventano, hanno paura. Forse percepiscono l’atmosfera carica di tensione, o forse ricollegano quel nome “guardia civil” con le immaggini dei telegiornali della settimana scorsa e le porte rotte e scardinate di molte scuole, magari anche la loro.
Alla fermata di “Arc de trionf” il conducente annuncia che alla seguente fermata, quella di Plaça Catalunya, causa manifestazione il treno non si fermerá. Il grosso dei manifestanti scende, sul vagone rimangono solo la mamma con le bimbe, ed una signora anziana con i nipoti, apparentemente anche loro scossi.
Il treno prosegue e alla successiva fermata di Plaça Catalunya si ferma regolarmente ed apre le porte. 
La manifestazione unionista di ieri è stata oggettivamente immensa. Il balletto di cifre come sempre ha tante versioni: 950.000 per gli organizatori, 350.000 per la polizia municipale, altri osservatori dicono invece 180.000….ma comunque era grande!
Oltre a partiti come PP e Ciutadanos, alla manifestazione hanno aderito più di 12 organizzazioni di estrema destra, come i Falangisti, La Legión Urbana, Hazte Oir e altre. Ma non solo la destra, anche il PSC (partito socialista catalano) che non ha aderito ufficialmente, ha invitato i militanti a partecipare, e molti lo hanno fatto.
Molti catalani, non si può negare, ma anche moltissimi autobus da tutta la Spagna,.
Tanti gli slogan a sostegno della Guardi Civil, che inneggiavano ad arrestare i vertici catalani e il capo dei Mossos, e anche i Mossos additati come traditori, cori e cartelli a favore dell’applicazione del 155 e del 116, (l’art. 155 della Costituzione del 1978 permette di sopendere e commissariare il governo e il parlamento di una Comunità Autonoma; l’art. 116 permette la sospensione delle libertà costituzionali con la proclamazione dello stato d’emergenza e dello stato d’assedio) ma anche mani tese e canti di memoria Franchista, nonostante la richiesta degli organizatori di evitare simboli fascisti.
Per i telegiornali nazionali si è trattato della “maggioranza silenziosa catalana” più qualche genuino sostenitore spagnolo, per i tg era una richiesta di un ritorno alla legalitá, per i tg erano semplici cittadini catalani soppressi dal catanalismo, per i tg era “amor patrio”.
E per il PP una boccata d’ossigeno.
Durante le due ore in cui il corteo è passato per Via Laietana, di fronte alla Jefatura superior de Policia, initerottamente la gente stringeva le mani alla Policia Nacional in piantone, senza caschi o scudi, questa volta in uniforme “leggera”.
Non si sono registrati scontri, ma alcuni piccoli incidenti si: un giornalista scambiato per uno della televisione catalana picchiato, un furgone dei Mossos ha ricevuto un lancio di buste della mondezza. Ed alla fine del corteo, quando di fronte alla Estació de França si svolgeva il comizio, un gruppo di Falangisti si è spostato nel vicino Parque de la Ciutadela, dove ha sede il Parlamento Catalano, e ha creato qualche tafferuglio con i Mossos di guardia all’edificio. Infine, alla Estació de Sants, quando il leader di Podemos Pablo Iglesias si accingeva a prendere un treno per Madrid, è stato sonoramente fischiato.
Oggi è giornata d’attesa per le dichiarazioni che potrebbe fare domani Puigdemont nella seduta della camera catalana alle 18.
Ci sará il DUI (dichiarazione unilaterale di indipendenza)? In ambienti universitari lo si dà per certo, anche se l’alta borghesia catalana spinge in direzione opposta, continua infatti l’emorragia di imprese catalane che si trasferiscono in territorio spagnolo. E anche la CUP (anticapitalisti e separatisti) lo dà per certo, mentre più vaghi sono quelli di Esquerra Republicana e quelli del PDcat, si fará ma… forse… dialogo… ecc
Ma il punto vero è il “come”, se diluita, se con aperture al dialogo, se adirittura con una proposta federale…. E anche il quando è importante, visto che la legge di transitorietá prevede del tempo per poter fare la dichiarazione. 
Dall’altro lato la “popolare” Cospedal dice che il DUI cadrá sotto il peso della legge! E non sembra una dichiarazione dialogante…. Solo il popolare Millo, delegato del governo in Catalunya, ha fatto timide dichiarazioni concilianti, ma subito smentite a gran voce dal governo.
Nel frattempo la notizia che nella cittá di Murcia ci sono scontri da una settimana, contro la costruzione di una ferrovia ad alta velocitá che dovrebbe dividere in due la cittá, è praticamente introvabile nella maggior parte di giornali o tg.
Intanto continua la presenza di 10.000 agenti di Guardia Civil e Policia Nacional nel territorio catalano, lo spazio aereo di Barcellona resta chiuso, e alcuni reparti dell’esercito si dice siano all’erta giá da alcuni giorni.

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