La Guardia Civil accusa: hacker russi in soccorso agli indipendentisti catalani
Top

La Guardia Civil accusa: hacker russi in soccorso agli indipendentisti catalani

Il tentativo è quello di rendere accessibili i siti pro-referendum che sono stati bloccati da Madrid. Tra i pirati telematici individuati anche un blogger sostenitore di Putin

Sito pro-referendum catalano bloccato
Sito pro-referendum catalano bloccato
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Settembre 2017 - 10.41


ATF

Un gruppo di hacker che operano in Russia ed in Paesi definiti ”satelliti” stanno creando una serie di nuovi collegamenti che consentano di superare il blocco, disposto dalla Procura generale, delle pagine web legate al referendum indipendentista catalano. La scoperta è della Guardia civil. che sta conducendo una battaglia contro chi, aggirando le disposizioni della magistratura, cerca di fornire indicazioni ai potenziali elettori che intendessero esprimere il loro voto, ma non sono nelle condizioni di farlo dopo che tutti i seggi sono stati, nei fatti, resi inaccessibili.
Gli hacker sono entrati in azione nel momento in cui la Guardia civil ha bloccato il primo sito ufficiale del referendum (referendum.cat) ed il presidente della Generalita, Carles Puigdemont, ha subito reso noti i nomi di altri due indirizzi (ref1oct.cat e ref1oct.eu, registrati rispettivamente nel Regno Unito e in Lussemburgo, per evitare d’essere anch’essi chiusi). Ma le leggi vigenti nell’Unione europea rendono facile bloccare un sito che opera nel suo territorio ed anche incriminare un hacker che violi le norme. Ecco perchè, secondo la Guardia civil (che è già intervenuta su siti indipendentisti dai domini dai nomi fantasiosi,  come referendum.ninja, referendum.love o guardiacivil.sexy), è stato chiesto l’aiuto di hacker che operano in Russia, dove non esistono accordi con l’Ue in materia di legislazione digitale.
La polizia, nella lotta senza quartiere ai possibili fiancheggiatori del referendum, hanno intercettato uan quindicina di hacker a Valencia, Barcellona, ​​Gerona e Tarragona, accusati di clonare il sito della consultazione popolare.
Uno degli hacker identificati è un giovane di Valencia, Daniel Morales (@GrenderG), il cui indirizzo di casa, a Burjassot, è stato registrato per scaricare il codice sorgente delle pagine chiuse.

Leggi anche:  Un documento segreto di Mosca sollecita una 'campagna informativa offensiva' per indebolire gli Usa

La sua firma figura su un blog dedicato agli hacker (howtoprotectmyserver.com), che include contenuti a favore di Russia e Vladimir Putin.
Un team di esperti di computer della Guardia Civile sta battendo i social in cerca di nuovi collegamenti che reindirizzino a una delle pagine chiuse. Attualmente ne sono stati bloccatii  144, incluso il portale dell’Assemblea Nazionale Catalana.

Native

Articoli correlati